“Eletti con i voti del clan”: tre arresti, c’è anche il sindaco di Poggiomarino

Operazione dei carabinieri coordinata dalla Dda di Napoli: in manette Maurizio Falanga, indagato per scambio elettorale politico mafioso.

Napoli – Scambio elettorale politico-mafioso. Sono finiti ai domiciliari il sindaco di Poggiomarino (Napoli) Maurizio Falanga, 50 anni, il vice sindaco Luigi Belcuore e un imprenditore, arrestati dai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata (Napoli) dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea.

Per i tre indagati c’è anche l’aggravante dell’avvenuta elezione di due dei partecipi. Il primo cittadino di Poggiomarino e il vicesindaco sono stati eletti nel 2020 da una coalizione che raggruppava liste civiche (Rialziamo la Testa, Cambiamo Insieme, Fare civico) con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Unione di Centro, secondo l’accusa grazie al supporto del clan Giugliano.

Sul primo cittadino di Poggiomarino pesavano da dicembre le accuse mosse dal pentito boss di camorra Rosario Giugliano. L’uomo, infatti, aveva riferito di aver partecipato alle elezioni comunali tenutesi nel 2020 attraverso la richiesta di voti, attività di attacchinaggio e promozione di alcuni candidati.

I tre – in concorso tra loro – avrebbero partecipato ad uno scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle consultazioni elettorali per le elezioni degli organi di governo cittadino indette nel comune di Poggiomarino il 20 e il 21 settembre 2020. Il clan Giugliano, attivo sul territorio comunale, tramite un proprio esponente apicale, previo accordo con gli altri indagati, avrebbe esercitato la propria forza di intimidazione ed influenza criminale al fine di condizionare le preferenze di voto, dietro promessa, ad elezioni concluse, di ottenere l’erogazione di denaro proveniente dall’affidamento di appalti pubblici o altre utilità.

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