La deputata Carla Giuliano al question time: “Con l’interrogatorio preventivo certificate che il vostro motto è favori agli indagati”.
Roma – “Ministro, con l’interrogatorio preventivo introdotto dalla sua legge, per cui l’indagato prima di essere arrestato deve essere avvisato, convocato e interrogato dal giudice e soprattutto può liberamente consultare e conoscere tutti gli atti di indagine, compresi i nomi delle persone che lo accusano, certificate che il vostro motto è favori agli indagati e abbandono totale delle persone oneste. Per voi tutelare l’indagato ed evitare che vada in carcere conta di più della vita e dell’incolumità delle vittime, dei testimoni e di coloro che denunciano”. Così la deputata M5S Carla Giuliano nel question time rivolgendosi al ministro Nordio.
“L’unica cosa che avrebbe dovuto fare lei oggi – ha detto la deputata M5S Valentina D’Orso nella replica – era scusarsi per i danni che la sua riforma sta già facendo. Avrebbe dovuto chiedere scusa a quel cittadino perbene che ha denunciato gli spacciatori e che se li è trovati sotto casa a minacciarlo ed è stato costretto a scappare in un’altra città. Perché a causa della sua orribile riforma quegli spacciatori, prima di essere arrestati, hanno potuto leggere il nome del testimone negli atti dell’indagine messi a loro disposizione”.
“Vi ricordate il video di Salvini che citofonava a casa di presunti spacciatori? – ha detto ancora -. Ora a causa della vostra riforma sono gli spacciatori che vanno a citofonare a casa dei testimoni. E non c’è niente da ridere. Che Stato è, che governo è quello che per garantire spazi di impunità ai colletti bianchi e sottrarli al carcere, perché questa è la vera finalità dell’interrogatorio preventivo, mette in pericolo la stessa vita delle persone perbene che denunciano i reati e mortifica la domanda di giustizia che viene dalle vittime?”. “Non sappiamo se la vostra è incapacità o è malafede, ma una cosa è certa: dovete chiedere scusa ai cittadini perché state rendendo l’Italia un Paese più ingiusto e più insicuro e dovete togliere il disturbo il prima possibile”, ha concluso D’Orso.
Il primo “avviso di arresto”, così è stata ribattezzata la norma sull’interrogatorio preventivo prevista dalla riforma Nordio ha visto proprio due giorni fa il suo primo caso ad Avellino. La Procura avrebbe infatti chiesto al Gip l’applicazione di una misura cautelare nei confronti di soggetti indagati per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti, una delle fattispecie per cui insieme ai reati di pubblica amministrazione è previsto che vi sia l’interrogatorio preventivo. Una norma che impone di avvisare l’indagato prima dell’arresto definita “grottesca” dal procuratore Nicola Gratteri durante la conferenza stampa indetta nella Procura di Napoli per illustrare una vasta operazione antidroga che si è svolta qualche giorno fa a Caivano in provincia di Napoli.