Non solo politica: la sede del Senato è meta di migliaia di visite, per il suo fascino e i mille volti assunti nel tempo, dal 1400 a oggi.
Roma – Il fascino di Palazzo Madama è indiscusso e intramontabile. E pare che negli ultimi tempi abbia incantato migliaia di studenti. Così, fiumi di ragazzi varcano le porte del Senato, per respirare la storia e la cultura italiana. Lo dimostrano i numeri: è vero e proprio boom di ‘gite scolastiche’ da quando è iniziata la legislatura. Dal 13 ottobre 2022, giorno in cui è stato eletto Ignazio La Russa come presidente, nonostante le restrizioni per il Covid che ancora mettevano un freno alle visite, sono 50.387 i ragazzi che si sono persi con il naso all’insù nei corridoi dell’edificio costruito dai Medici nel XV secolo. Non solo. 13.637, poi, hanno avuto l’onore di assistere a una seduta dell’aula del Senato, molto spesso in religioso silenzio.
E se questi sono i dati delle visite ordinarie, in cui è la scuola che deve fare richiesta, tanti altri studenti, di tutti i gradi, sono arrivati a visitare il palazzo grazie ai concorsi che il Senato bandisce ogni anno. Nell’anno scolastico 2023/24, ovvero quello che si è concluso a giugno, sono stati ben 9.219: 2.029 frequentavano la scuola elementare, 1.629 le medie e addirittura 5.561 i licei, i tecnici e gli istituti professionali. A questi si devono aggiungere anche i 1.333 studenti che sono stati premiati in Senato e 607 hanno ricevuto un encomio dall’istituzione nella propria scuola.
Sul sito di Palazzo Madama ci sono i particolari della visita: intanto, la premessa che è visitabile da tutti i cittadini, a partire dall’ultimo anno della scuola primaria. Per le scuole, le visite dello storico palazzo della politica, sono destinate a gruppi di studenti a partire dalle classi V della scuola primaria. Le visite, predisposte per gruppi non superiori alle 50 persone (compresi i docenti accompagnatori), si effettuano nel corso dell’anno scolastico (da settembre a giugno). Ovviamente gratuite, sono guidate da personale del Senato e hanno la durata di circa cinquanta minuti. Ma qual è la storia della dimora dei senatori? Il terreno sul quale venne edificato palazzo Madama fu ceduto nel 1478 dai monaci dell’Abbazia imperiale di Farfa alla Francia, che cercava un luogo dove ospitare i pellegrini francesi a Roma.
I primi importanti lavori di trasformazione del palazzo furono realizzati quando esso entrò in possesso della famiglia Medici. Il palazzo, infatti, venne restaurato su progetto di Giuliano di Sangallo e vi fu trasferito quello che era rimasto della biblioteca di Giovanni de’ Medici – figlio di Lorenzo il Magnifico e futuro Papa Leone X – dopo la cacciata degli stessi Medici da Firenze. Alla morte di Leone X, nel 1521, palazzo Madama venne assegnato a suo cugino Giulio de’ Medici, che vi aveva lungamente abitato prima di salire al soglio pontificio come Clemente VII. Nel 1534 l’edificio fu ereditato da Alessandro de’ Medici. Quando questi morì, nel 1537, venne assegnato in usufrutto alla moglie Margherita d’Austria, detta la “Madama” (da cui appunto il palazzo prende il nome), figlia naturale di Carlo V e duchessa di Parma e Piacenza, che vi pose la sua residenza. Il palazzo rimase ai Medici ed ai Granduchi di Toscana fino al XVIII secolo.
Nel Seicento vennero effettuati notevoli lavori di ristrutturazione: una facciata barocca, progettata da Paolo Marucelli e ultimata nel 1642, prese il posto del precedente frontone asimmetrico e l’interno, sotto la direzione di Romano Monanni, si arricchì di soffitti decorati e di fregi. I Medici, però, non si servirono più del palazzo finché, nel 1725, non andò ad abitarvi Violante di Baviera, cognata di Gian Gastone de’ Medici, ultimo rappresentante della famiglia. Palazzo Madama visse allora un ultimo periodo di splendore, fu teatro di balli e feste e sede dell’Arcadia e dell‘Accademia dei Quirini.
Negli anni successivi vi furono installati, fra l’altro, gli uffici del tribunale e la sede della polizia. Da tale ultima destinazione del palazzo trae origine il termine dialettale “La madama”, talvolta usato a Roma ancora oggi per definire le forze dell’ordine. Palazzo Madama ospitò l’ufficio centrale della Repubblica franco-romana nel 1798-99. Pio IX lo destinò a sede del ministero delle finanze e del debito pubblico e sembra che sulla loggia esterna del palazzo a piazza Madama venissero estratti – a partire dal 1850 – i numeri del lotto (l’estrazione fino ad allora era avvenuta a palazzo Montecitorio). Dal 1851 l’edificio ospitò anche gli uffici delle poste pontificie. Nel febbraio del 1871 palazzo Madama venne scelto come sede del Senato del Regno.
Attualmente a palazzo Madama hanno sede l’Aula, alcuni Gruppi parlamentari, gli uffici della Presidenza e del Segretariato generale, nonché alcuni servizi ed uffici più direttamente connessi con l’attività parlamentare. Prima di varcare la sua soglia, è d’obbligo soffermarsi sulla facciata realizzata da Paolo Marucelli, che mostra tre imponenti piani, ognuno con nove finestre, limitati alle estremità da un bugnato angolare. Il maestoso portale centrale che conduce nel Cortile d’onore, ornato da colonne con capitelli ionici, è sormontato da un architrave e da un balcone con finestra a timpano spezzato, mentre le altre otto sono a timpano curvilineo con conchiglia e volti di donna. Al secondo piano vi sono finestre a timpano triangolare contenenti un giglio, mentre l’ultimo piano è caratterizzato da finestre quadrate incorniciate con mascheroni, unite da un fregio con leoni tra putti e panoplie.