Inchiesta corruzione Liguria: Signorini torna libero, per 12 mesi niente incarichi

Era l’unico ancora in custodia tra Giovanni Toti e Aldo Spinelli. Dopo l’accordo del patteggiamento sono decadute le esigenze cautelari.

Genova –  Il 7 maggio scorso, quando era scoppiato lo scandalo corruzione in Liguria che aveva travolto l’ex governatore Giovanni Toti, lui era stato l’unico a finire in carcere. Paolo Emilio Signorini era rimasto dietro le sbarre fino al 16 luglio: ora è tornato in libertà. Per l’ex presidente dell’Autorità portuale di Genova, il gip Matteo Buffoni ha deciso la revoca degli arresti domiciliari, e ha disposto il divieto di esercitare impresa o ricoprire uffici o incarichi direttivi in imprese per 12 mesi.

L’ex manager pubblico era stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che aveva portato ai domiciliari l’allora presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli. La procura aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato nei suoi confronti e nei confronti di Toti e Spinelli, ma nel frattempo gli avvocati difensori dei tre hanno chiuso un accordo per i patteggiamenti che dovrà essere confermato dal giudice per l’udienza preliminare Buffoni. Nelle prossime ore sarà comunicata la data dell’udienza che molto probabilmente sarà discussa nei giorni in cui la Liguria andrà al voto per la scelta del nuovo presidente della Regione.

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