Loretta Levrini, 80 anni, era malata d’ Alzheimer. Il figlio Lorenzo a “Pomeriggio 5”: “Non ce la facevo più a gestirla”.
Modena – “Non so perché l’ho fatto. Mi è venuto così, d’istinto l’ho fatto”. Il cinquantenne Lorenzo Carbone confessa in lacrime davanti alle telecamere di “Pomeriggio Cinque” l’omicidio della madre Loretta Levrini, 80 anni, strangolata nel suo letto a Spezzano di Fiorano, in provincia di Modena.
A dare l’allarme, intorno alle 17 di ieri, era stata una vicina avvisata dall’altra figlia di Loretta, che era andata a farle visita e l’aveva trovata senza vita nel letto, strangolata con dei lacci al collo nel suo appartamento al secondo piano di una palazzina al civico 7 di piazza delle Rose. Dopo l’omicidio Carbone, che era disoccupato e viveva con la madre, si era dileguato e a lungo era rimasto irreperibile, tanto che gli inquirenti avevano ipotizzato che dopo aver commesso il delitto si fosse allontanato e si fosse tolto la vita.
A individuare Carbone è stata una troupe di “Pomeriggio Cinque”: l’uomo si aggirava sotto casa della madre quando è stato notato dall’inviato della trasmissione, Fabio Giuffrida. A lui ha confessato il delitto prima di consegnarsi alle autorità, chiamate proprio dal giornalista.
“Non ce l’ho fatta. Sono stato io. Non ce la facevo più. Mia madre era tra la demenza e l’Alzheimer e a volte diceva cose che non mi facevano… Io non ce la facevo più. Non riuscivo a gestirla”, dice Lorenzo Carbone piangendo davanti alle telecamere. “Sto male. Non so perché l’ho fatto. Mi è venuto così, d’istinto l’ho fatto”. L’uomo dice di aver prima tentato di soffocarla con un cuscino, poi di aver provato con la federa. Infine con dei lacci.
Davanti ai microfoni Carbone ha raccontato di aver vagato per tutta la notte prima di tornare sotto casa. Subito dopo aver parlato con il giornalista, l’arrivo dei Carabinieri che lo hanno trasportato in Caserma. Sul corpo dell’anziana è stata disposta l’autopsia.