All’ospedale come in trincea: minacce e aggressioni a infermieri tra Genova, Bolzano e Reggio Calabria

Due uomini denunciati per aver dato in escandescenze con il personale sanitario. In Calabria dottoressa assalita al ps da una paziente che voleva essere curata subito. In Alto Adige due marocchini pregiudicati si guadagnano l’espulsione.

Genova – Ancora aggressioni al personale sanitario in due diversi ospedali a Genova, a Bolzano e in un pronto soccorso di Reggio Calabria.

A Genova questa notte al Galliera, un uomo che lamentava dolori al petto è stato registrato e visitato. Accorgendosi però di alcune macchie sul suo corpo, il personale sanitario voleva farlo accomodare, in via precauzionale, in una stanza isolata. Il 46enne ha dato in escandescenze sferrando un pugno in testa a un infermiere, per poi allontanarsi. È stato fermato poco dopo in via Silvio Pellico dalla volante e condotto in Questura.

Il secondo episodio a Villa Scassi. Dopo aver accompagnato la fidanzata al pronto soccorso, un 31enne genovese ha dato più volte in escandescenze ostacolando i protocolli sanitari, fino a spintonare un’infermiera e minacciarla mostrando un coltellino. Il 31enne ha minacciato e aggredito a spintoni anche gli agenti intervenuti, finché non è stato riportato alla calma. A seguito di perquisizione personale, oltre al coltello, sono state rinvenute anche due tessere sanitarie intestate ad altre persone e un cacciavite.

Altro episodio a Reggio Calabria, dove una dottoressa del Pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano è stata aggredita ieri sera verso le 20 da una persona che pretendeva di essere visitata subito. L’aggressione non ha comportato gravi danni fisici solo grazie al pronto intervento di un altro operatore sanitario.

A Bolzano un 37enne marocchino pluripregiudicato per reati di varia natura e gravità quali maltrattamenti in famiglia, lesioni personali stradali e furto aggravato, stanco di aspettare il proprio turno al pronto soccorso dell’Ospedale San Maurizio, dapprima si è buttato a terra fingendo un malore e poi ha inveito contro gli infermieri del “Triage”, urlando insulti e accusandoli di non essere capaci di svolgere il loro lavoro e di non volerlo aiutare. L’infermiere di turno, nel tentativo di aiutare lo straniero ad alzarsi in piedi per poi riposizionarlo in barella, per tutta risposta veniva violentemente aggredito a spintoni spintoni. A quel punto anche l’accompagnatore del paziente, un concittadino con lo status di protezione internazionale e pluripregiudicato per i reati di rissa, ricettazione e spaccio di stupefacenti – iniziava ad offendere e oltraggiare a sua volta il Personale sanitario, accusandolo di incapacità, razzismo e negligenza. Le volanti della Questura sono intervenuti e, una volta visitato il “paziente”, i due marocchini sono stati denunciati per i reati di oltraggio e resistenza ad incaricato di Pubblico Servizio. Il Questore ha provveduto a far segnalare l’accaduto alla Commissione Territoriale per i Rifugiati, al fine di revocare ad entrambi lo status di “asilante” e procedere con il decreto di espulsione.

E poi c’è il caso clamoroso di Pescara, dove una quarantina di parenti hanno assaltato il reparto di oncologia dell’ospedale Santo Spirito dopo il decesso di un loro congiunto 60enne, malato da tempo.

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