Il raccapricciante omicidio è avvenuto a febbraio vicino a Basilea, in Svizzera. Respinta la richiesta di rilascio del killer, reo confesso.
Basilea (Svizzera) – Strangolata, fatta a pezzi e messa nel frullatore con una soluzione chimica per far sparire il corpo. Sono questi i raccapriccianti dettagli del femminicidio di Kristina Joksimovic, modella di 38 anni, compiuto nel febbraio scorso dal marito Thomas, 41, nella loro casa di Binningen vicino a Basilea, in Svizzera. L’uomo ha confessato l’efferato delitto sostenendo di aver agito per “legittima difesa”, dopo che lei lo aveva minacciato con un coltello. Oggi la Corte Federale di Losanna ha respinto la richiesta di rilascio dell’uomo; per gli investigatori ci sarebbero inoltre chiari segnali di “disturbo mentale” nel killer, che quindi resta in carcere.
La coppia era sposata dal 2017 e aveva due figli, ma la loro relazione secondo gli amici era in crisi da mesi. Secondo l’autopsia condotta sui resti di Kristina, ex modella finalista di Miss Svizzera 2007, il corpo è stato dapprima smembrato con un seghetto, un coltello e delle cesoie da giardino, dopo di che le parti sono state tritate con un frullatore e disciolte in una soluzione chimica nel tentativo di farle sparire.
Thomas (il cui cognome non è stato diffuso) inizialmente aveva detto agli investigatori di aver trovato la moglie morta in casa e di aver smembrato il suo corpo in preda al panico. Ma il giorno dopo il ritrovamento del corpo, il 13 febbraio scorso, è stato arrestato.