Caso Sangiuliano, l’ex ministro ora è indagato dalla Procura di Roma

I reati ipotizzati dai magistrati sono peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio. Fascicolo al tribunale dei ministri.

Roma – Come se non bastasse la bufera che lo ha portato alle dimissioni, per l’ex ministro Gennaro Sangiuliano ci sono nuovi guai in vista. Coinvolto nel caso Boccia, ora è indagato dalla Procura di Roma. A riportare la notizia è un articolo del Corriere della Sera. I reati ipotizzati dai magistrati sono quelli di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio. Come da protocollo, rivela il quotidiano, il fascicolo adesso verrà trasmesso al tribunale dei ministri, considerando la carica ricoperta fino a pochi giorni fa da Sangiuliano.

Sulla vicenda indaga anche la Corte dei Conti. I fatti che i pm sono chiamati a verificare ruotano intorno agli stessi per i quali l’ex titolare del Mic ha presentato le dimissioni irrevocabili, ossia al rapporto con la 41enne Maria Rosaria Boccia, coinvolta in attività istituzionali anche senza un preciso incarico. Il reato di peculato riguarda i presunti viaggi che l’imprenditrice ha detto di aver fatto insieme con l’ex ministro, anche di lungo raggio e per eventi non legati al ruolo di Sangiuliano.

Maria Rosaria Boccia e Gennaro Sangiuliano

Lo stesso ex ministro ha ribadito più volte che nessun euro pubblico è stato speso in favore di Boccia. Discorso simile per il reato di rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio, un’accusa che nasce sempre dalle parole della consulente che ha più volte affermato di essere stata coinvolta in riunioni organizzative in vista del G7.“Mi garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7 e, soprattutto, mi garantisce che neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona”, aveva detto la premier Giorgia Meloni prima delle dimissioni di Sangiuliano. 

Ieri la notizia che la procura regionale della Corte dei Conti per il Lazio, presidente Paolo Rebecchi, ha aperto – secondo quanto si apprende – un fascicolo sulla vicenda Boccia-Sangiuliano per la verifica di tutti gli eventuali profili erariali. Sulla vicenda viene tenuta la massima riservatezza. I magistrati contabili
verificheranno eventuali profili di danno erariale legati all’uso di denaro pubblico. Tre giorni fa si era ventilata l’ipotesi sull’apertura di un fascicolo d’indagine. La vicenda era finita sotto la lente della Corte dei Conti che stava facendo le “valutazioni del caso”.

Le dimissioni di Sangiuliano

“Sono lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda. In tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia”, aveva detto l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

L’ex ministro dall’altra parte è pronto alla battaglia. “Ora partirò con le querele”. Sangiuliano aveva spiegato dopo le dimissioni, aggiungendo che ora farà “insieme ai legali che mi aiuteranno, l’avvocato di me stesso”. E sottolinea che “sono laureato in giurisprudenza e ho il dottorato in diritto”, e quindi “so bene come si fanno le querele ai giornalisti”. E punta il dito contro “la pericolosità devastante delle fake news” che ora “conosco purtroppo direttamente sulla mia pelle anche se mai avrei immaginato un cinismo così terribile e un disprezzo della persona tanto forte”. Ma dalle querele si aspetta “milioni e milioni di risarcimento”.

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