In replica al ministro, la consulente ha reso noto sui social il carteggio con il dicastero della Cultura ma vengono fuori i documenti.
Roma – La querelle tra il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il governo, con il caso deflagrato di Maria Rosaria Boccia, influencer e stilista di 41 anni, originaria di Pompei, e la sua consulenza per il G7 della Cultura non si placa. Boccia è intervenuta nuovamente sui social in merito alla polemica sulla sua nomina a consigliere del ministero della Cultura per i grandi eventi. L’annuncio è stato dato proprio dall’imprenditrice lo scorso 26 agosto ma successivamente è stato smentito dagli uffici del ministero e da quel momento è nato il caso politico. Lo stesso ministro Gennaro Sangiuliano ieri è andato a colloquio con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, spiegando le sue ragioni e smentendo che Boccia possa aver avuto accesso a documenti riservati in merito al G7 della Cultura e che per lei siano stati spesi soldi pubblici.
Il caso è venuto a galla grazie un book fotografico con il ministro Sangiuliano, postato su Instagram da Boccia, e a qualche sua dichiarazione. Una storia svelata in prima battuta dal sito Dagospia. Da quel momento non c’è pace. Da un lato ci sono le interrogazioni parlamentari e dall’altro i timori sulle possibili ripercussioni sull’organizzazione del G7 della Cultura che si svolgerà dal 19 al 21 settembre, tra Napoli e Pompei. Dopo l’incontro di ieri tra Meloni e Sangiuliano, l’imprenditrice ha pubblicato anche l’audio di una telefonata, preventivamente registrata, intercorsa con un funzionario del ministero.
Infine, Boccia ha pubblicato una seconda mail, inoltrata da uno degli uffici del ministero della Cultura, in cui sono presenti degli allegati in formato pdf recanti la dicitura “Carta d’imbarco Sangiuliano” e “Carta d’imbarco Boccia”. Questa mail è datata 15 luglio. Dalla stessa persona, il 15 luglio, è stata inviata una seconda mail con la proposta del timing per l’evento che si è tenuto a Pompei, città natale di Boccia, il 23 luglio per la consegna delle “chiavi” della città al ministro.
Sangiuliano, invece, ribadisce che non è stato speso neanche un euro del ministero, e l’Adnkronos ha potuto visionare una serie di documenti e verificare con alcuni protagonisti di questa storia quanto sostenuto dal titolare del dicastero di via del Collegio Romano. Da quanto risulta all’agenzia, le spese sono state sostenute dal ministro (con la sua carta di credito personale), dagli enti organizzatori, e in un’occasione direttamente da un sindaco. Non solo: almeno in un caso Boccia ha pagato di tasca propria il conto della sua stanza d’albergo, contraddicendo, quindi, la sua stessa dichiarazione (“non ho mai pagato nulla”). Ma andiamo per gradi.
Il ministro, secondo i documenti visionati dall’Adnkronos, il 18 giugno alle 14.48 ha speso 486 euro con la propria carta di credito per il biglietto di Maria Rosaria Boccia sul volo Ita Airways diretto a Catania in occasione del festival letterario Taobuk di Taormina il 22 giugno scorso, durante il quale l’imprenditrice ha soggiornato a proprie spese. Altri 424 euro è costato il volo di ritorno, operato da Aeroitalia, acquistato da Sangiuliano sempre il 18 giugno alle 13.34. Anche per Bari, destinazione festival del Libro Possibile di Polignano a Mare, è stato acquistato da Sangiuliano il 5 luglio alle 15.09 un volo Ita Airways (759 euro). Per l’alloggio, invece, gli organizzatori del Festival hanno fatto sapere di aver sostenuto loro le spese.
Sul caso è intervenuto anche ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo a Sky Tg24. Rispondendo a una domanda in merito al caso Sangiuliano-Boccia, su un possibile ricorso legale da parte del ministro, ha dichiarato: “Non sono qualificato a dare consigli, non ho nemmeno un profilo su Facebook o Twitter perchè sono fonte di equivoci e fake news. Certamente rivolgerei un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità, vedremo come andrà”.