Livorno: frodi sui ”Bonus facciata 90%”, sequestro da oltre 200mila euro

Nel mirino i responsabili di due società edili: usufruivano dell’incentivo statale per interventi di ristrutturazione ma i lavori non c’erano.

Livorno – Sequestro preventivo emesso dal Gip toscano, avente ad oggetto crediti fittizi per un ammontare complessivo di oltre 200mila euro in relazione alle ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato sui “Bonus facciata”, ed indebite percezioni di erogazioni pubbliche (art. 316 ter c.p.). Coinvolti tre soggetti e loro due aziende. Le Fiamme Gialle dei reparti labronici, coordinati dal Comando Provinciale, hanno messo a segno l’operazione di servizio in materia di “bonus edilizi”.

L’indagine scaturisce da una attività di verifica fiscale effettuata da militari del Gruppo di Livorno nei confronti di una società edile, sfociata quindi in un’attività di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Livorno. Le investigazioni hanno approfondito l’effettiva spettanza del cd. “Bonus Casa 90%” per la realizzazione di interventi finalizzati alla ristrutturazione e riqualificazione di diversi condomini del capoluogo. I finanzieri nel corso dell’ispezione fiscale hanno individuato delle anomalie inerenti aspetti contabili connessi alle comunicazioni d’opzione inviate telematicamente all’Agenzia delle Entrate per l’ottenimento dei (falsi) crediti d’imposta.

Nel corso degli accertamenti è altresì emerso che molti dei lavori condominiali in realtà non fossero mai stati realizzati; il tutto ovviamente all’oscuro e senza alcuna responsabilità dei condòmini. Le attività illecite avevano generato nei cassetti fiscali dei frodatori un imponente (ma falso) credito d’imposta, fortunatamente bloccato dalle Fiamme Gialle e dall’Agenzia delle Entrate poco prima che venisse “monetizzato” in danno dello Stato e dei cittadini. Il meticoloso lavoro ha permesso di ricostruire la filiera delle cessioni dei crediti d’imposta fittizi effettuate dai soggetti responsabili, eseguendo il sequestro preventivo per un ammontare di crediti fiscali fittizi complessivamente pari 150mila euro. Oltre a ciò, sono stati sequestrati ulteriori 60mila euro nei conti correnti dei soggetti responsabili degli illeciti.

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