Niente patrocinio del Comune di Udine a Italia-Israele: scoppia la polemica politica

Il governatore Fedriga: “Regione disponibile ad accordarlo se lo chiede la Figc”. Rizzetto “Fdi presenti una mozione in Consiglio”.

Roma – Tutto inizia quando il Comune di Udine, per bocca del sindaco Alberto Felice De Toni, comunica di aver deciso di non concedere il patrocinio alla partita di calcio Italia – Israele, valida per la Nations League, che si terrà lunedì 14 ottobre allo Stadio Friuli. Una decisione che ha scatenato non poche polemiche a livello politico. Tra i primi il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Luca Onorio Vidoni. “La decisione del Comune è politicamente unilaterale, divisiva e rischia di esacerbare ulteriori contrasti e tensioni. Questa scelta dell’Amministrazione comunale contravviene ai principi fondamentali dello sport, che dovrebbe unire le persone, costruire ponti e promuovere la pace. È triste vedere come un’occasione di dialogo e unità venga persa a causa di una presa di posizione che rischia di creare ulteriori fratture”.

“Le dichiarazioni dell’Assessore allo sport del Comune, Chiara Dazzan, che menzionano solo i territori palestinesi, sono altrettanto fuori luogo perché ignorano completamente le sofferenze e i tragici eventi che hanno coinvolto Israele – continua Vidoni – . La sinistra udinese sembra aver dimenticato gli atroci fatti del 7 ottobre scorso, quando Israele e il suo popolo hanno subito feroci attacchi terroristici che hanno provocato feriti, morti, stupri e la presa in ostaggio di oltre 200 israeliani, con più di 100 persone tutt’oggi ancora nelle mani di Hamas”.

Massimiliano Fedriga

“Un’assurdità non dare il patrocinio alla partita di calcio Italia-Israele e dire no a una richiesta arrivata direttamente dalla Figc – commenta Antonio Calligaris, capogruppo della Lega in Consiglio regionale – . Abbiamo letto giustificazioni senza senso da parte degli amministratori comunali di Udine che hanno spiegato questa scelta. Agire in questo modo vuol dire nei fatti schierarsi contro un Paese, Israele, che difende i suoi cittadini e la democrazia contro il bestiale terrorismo di Hamas”. “Negare il patrocinio alla partita Italia-Israele è un tentativo, piuttosto goffo, di usare lo sport come arma di distrazione di massa”, spiegano in una nota i consiglieri regionali di Forza Italia Andrea Cabibbo, Roberto Novelli e Michele Lobianco.

Dal regionale la polemica si propaga al nazionale. Il governatore Massimiliano Fedriga interviene: “La Regione Friuli Venezia Giulia, qualora ne fosse richiesta dalla Figc, sarebbe ben disponibile ad accordare il proprio patrocinio alla partita di calcio Italia-Israele nell’ambito del torneo Nations League”. A commentare la vicenda anche il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio: “La decisione del Comune di Udine appare ipocrita e insensata. Ospitare una partita della Nazionale di calcio è sempre un’occasione di prestigio per qualsiasi città, che ne ottiene un ritorno di immagine a livello internazionale. Il sindaco De Toni farebbe prima a dire che la sua se è una scelta puramente politica, una voluta presa di distanze da Israele”.

Alberto Felice De Toni

Per Walter Rizzetto, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Friuli Venezia Giulia e presidente della commissione Lavoro alla Camera, sottolinea che è ” evidente che il sindaco De Toni e la sua maggioranza di sinistra hanno seri problemi con il mondo del calcio. Solo così posso dare una spiegazione alla loro decisione di negare il patrocinio per la partita. La regione Friuli Venezia Giulia sarebbe ben disponibile, qualora vi fosse richiesta dalla Figc, ad accordare il proprio patrocinio, quindi invito il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Udine a presentare una mozione in questo senso per capire quanti della stessa maggioranza la pensano come l’attuale sindaco”.

E ancora, Raffaela Paita, coordinatrice nazionale di Italia viva. “Preoccupa il clima di ostilità nei confronti di Israele e i ripetuti episodi, ormai quasi quotidiani, di ghettizzazione. Il Comune di Udine torni indietro e conceda il patrocinio”. “Resto basito dalla posizione assunta. Lo ritengo un pessimo segnale, utile solo a incentivare distanze e pregiudizi“, conclude il consigliere regionale Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga Presidente.

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