Soccorso dopo aver rotto la vetrina del suo negozio, durante il trasporto l’uomo si è abbassato i pantaloni e ha iniziato a palpeggiarla.
Roma – Violenza sessuale a bordo di un’ambulanza a Roma sabato scorso intorno alle 19. La vittima è un’operatrice sanitaria che è stata palpeggiata da un indiano di 55 anni, soccorso in via dei Marzi mentre stava dando in escandescenza e rompendo una vetrina del suo negozio. L’uomo durante il trasporto si è abbassato i pantaloni e ha iniziato a palpeggiare la donna. L’autista del mezzo di soccorso si è fermato e ha chiamato la polizia che lo ha bloccato e portato in Commissariato.
La vittima è un’infermiera di 24 anni del 118. Sotto choc, è stata soccorsa e l’uomo, un commerciante del quartiere di nazionalità indiana, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale. Tutto è iniziato intorno alle 19:30 di sabato quando al numero unico per le emergenze sono giunte una serie di chiamate dai residenti di San Lorenzo, perché c’era un uomo che stava danneggiando un negozio. Arrivati sul posto gli agenti del distretto di San Lorenzo hanno notato che quell’uomo, altri non era che un sarto del quartiere, che stava distruggendo la sua stessa attività poiché, secondo quanto appreso, il 31 di luglio avrebbe ricevuto lo sfratto per morosità.
“La violenza sessuale a bordo di una autoambulanza del 118 avvenuta sabato sera a Roma nel quartiere San Lorenzo è un atto selvaggio, che va punito in una maniera esemplare” dichiara in una nota il Segretario Nazionale di Ugl Salute Gianluca Giuliano, commentando l’episodio di barbarie, avvenuto da parte di un cittadino extracomunitario che durante il percorso che lo portava in ospedale, si sarebbe divincolato dalla barella saltando addosso ad una operatrice sanitaria palpeggiandola ripetutamente. “L’ennesima folle aggressione ai danni di professionisti della sanità che evidenzia l’effettiva mancanza di sicurezza in cui opera il personale, oramai sempre più vittima di situazioni di degrado sociale”. Alla vittima la vicinanza e la solidarietà di tutta la nostra organizzazione conclude Giuliano.