Vincenza Saracino

Mandibola fratturata e 5 coltellate (una alla carotide): così è morta Vincenza Saracino

I risultati dell’autopsia sul cadavere della donna uccisa a Preganziol: sulle braccia ecchimosi e graffi, ha tentato di difendersi. Tra i sospettati un cliente del sexy shop dove lavorava.

Treviso – Vincenza Saracino è stata uccisa in maniera estremamente brutale e violenta, nel tardo pomeriggio del 2 luglio, il giorno stesso della sua sparizione. Cinque coltellate nella parte sinistra del viso, tra collo e mandibola, di cui una – letale – alla carotide, che ne ha provocato la morte per dissanguamento. A dirlo è l’autopsia, svolta sul cadavere della donna, trovato nell’area esterna di una ex fabbrica dismessa nella campagna trevigiana di Preganziol in via Maleviste, a poche centinaia di metri da casa.

Secondo i risultati degli esami, Vincenza sarebbe stata uccisa proprio dove è stato ritrovato il cadavere, 24 ore dopo la denuncia di scomparsa fatta dal marito. Oltre alle coltellate, la salma della 50enne presentava diverse fratture alla mandibola e allo zigomo, inferte forse durante una lite, oltre a ecchimosi e graffi sulle braccia che indicano un probabile tentativo di difendersi. Non risultano abusi sessuali.

Vincenza Saracino
Vincenza Saracino

I referti sono stati consegnati alla Procura di Treviso, che sull’omicidio ha aperto un fascicolo contro ignoti. Gli indumenti hanno invece preso la via di Parma, dove i Ris li setacceranno alla ricerca di eventuali tracce biologiche del killer.

Intanto gli inquirenti stanno scavando nella cerchia di conoscenze della vittima, in cerca della persona con cui presumibilmente aveva un appuntamento, la cui natura è ancora tutta da chiarire. Al vaglio il telefonino, trovato insieme alla borsetta, alla spesa fatta poco prima al supermercato e alla bici, gettata tra i cespugli. Scartata l’ipotesi dell’aggressione a scopo di rapina, parsa improbabile sin da subito, restano in piedi tutte le altre piste: dalle relazioni sentimentali della donna alle controversie di natura patrimoniale.

Sotto la lente, in particolare, uno dei clienti che frequentavano il sexy shop De Sade di Preganziol dove la donna lavorava insieme al marito Fabio Stefanato, che ne è il gestore. Di certo c’è che Vincenza Saracino conosceva il suo assassino e che in via Maleviste aveva un appuntamento con lui prima di tornare a casa per cena. Le analisi del telefono e delle chat della 50enne, incrociate con le immagini delle telecamere di videosorveglianza (anche private) installate nella zona del ritrovamento avrebbero fornito agli inquirenti importanti elementi per arrivare alla soluzione del caso, che ora non sembra più troppo lontana.

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