Il 40% degli italiani soffre di “notriphobia”: la paura di non avere prenotato le vacanze

Lo dice l’Osservatorio sui trend estivi di PiratinViaggio. I membri della Generazione Z i più coinvolti da questo tipo di ansia.

Una nuova… pandemia si sta diffondendo in Italia: la “notriphobia”! Siamo appena usciti dalla pandemia da Covid-19, il perfido e letale virus che ha provocato tante vittime, isolamento per evitare il contagio e una serie di paure ed ecco che a produrre panico tra la popolazione ne sta spuntando un’altra. Della serie “non si può avere un attimo di tranquillità!”. La notizia, all’apparenza bislacca, si è poi rivelata vera. Sembra che il 40% della popolazione sia colpita dalla “notriphobia”, soprattutto la Generazione Z, ovvero i nati nella seconda metà degli anni ’90 del secolo scorso e il primo decennio del nuovo millennio e costituisce il primo gruppo di persone completamente cresciuto nel mondo digitale.

Il particolare disturbo fobico ha a che fare con l’estate e le tanto agognate vacanze. Cresce il desiderio di viaggiare e di concedersi il meritato periodo di riposo, rilassarsi e staccare la spina della routine quotidiana. Pare, però, che invece di ringalluzzirsi perché la meta si sta avvicinando, molti italiani si fanno prendere dal panico per non aver programmato nulla. La “notriphobia” è un neologismo della lingua italiana, frutto della crasi tra il termine inglese “no trip” (nessun viaggio) e il greco antico “phobia” (paura). Quindi è la rappresentazione dello stato d’animo di quelle persone che vanno in fibrillazione perché non hanno programmato la meta delle vacanze e, quindi, di conseguenza non aver prenotato alcun viaggio. Secondo la psicologia questa paura può suscitare ansia e stress incidendo in maniera significativa sul benessere emotivo e psicologico di chi ne è vittima. Il viaggio, in generale, procura gioia perché infonde benessere mentale a chi lo compie. Tuttavia per molte persone la mancata programmazione della vacanza mette in moto una serie di reazioni emotivamente negative. Ciò che terrorizza i mancati viaggiatori è il timore di non riuscire a programmare viaggi nemmeno per il futuro.

A far emergere questo fenomeno è stata una ricerca a cura dell’Osservatorio sulle tendenze estive di PiratinViaggio, una piattaforma online di offerte di viaggio. Questa fobia colpisce i più giovani, ben 4 su 10 ne sono vittime. Molti di loro hanno dichiarato che le pressioni della vita quotidiana, la paura del futuro e la precarietà del lavoro costituiscono un humus fertile in cui facilmente si sviluppa la “notriphobia” e di sentirsi fissi in un posto e non potersi muovere. Questa fobia è molto subdola e, spesso, chi ne è colpito, non ne è consapevole. I più giovani vivono il viaggio non solo come uno svago, ma anche come un momento determinante per mitigare lo stress della vita quotidiana. Ed è in questa fase che la fobia si insinua come un serpente velenoso, perché la voglia di scappare dal tran tran quotidiano diventa impellente. C’è da registrare che, a volte, la tendenza di non aver effettuato prenotazioni, può essere spiegata con la realtà dei costi e degli alloggi, aumentati a vista d’occhio. La paura di restare nello stesso luogo per periodi prolungati senza possibilità di andare in vacanza scatena, quindi, la “notriphobia”. Che mondo difficile, non c’è un attimo di tregua, ci mancava pure la “notriphobia”. Ne avremmo fatto volentieri a meno!

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