Palermo: tonno rosso e pesce spada non tracciati, sequestro da 10 tonnellate [VIDEO]

Sono tre gli interventi della finanza che in due casi ha seguito i mezzi utilizzati per il trasporto, dal porto direttamente in pescheria.

Palermo – Esiste un mercato parallelo di tonno rosso e pesce spada che a volte arriva nelle pescherie, anche quelle più note, e che passa anche da depositi abusivi dove vengono nascosti anche prodotti ittici che hanno misure al di sotto degli standard minimi. Sono diversi gli interventi eseguiti dalla guardia di finanza che pochi giorni fa ha sequestrato complessivamente dieci tonnellate di pescato ed elevato sanzioni per migliaia di euro tra Porticello, frazione di Santa Flavia, Bagheria e Palermo. Tutto il pesce sequestrato è stato giudicato idoneo dal personale veterinario dell’Asp e dunque devoluto sin beneficenza al Banco alimentare Sicilia occidentale.

La prima attività delle fiamme gialle di Bagheria ha riguardato alcuni furgoni, partiti dal molo di Porticello e diretti verso il deposito di una pescheria del centro bagherese, all’interno dei quali c’erano sedici esemplari di thonnus tyhnnus privi della documentazione sulla tracciabilità necessaria per la commercializzazione. Seguendo altri furgoni i finanzieri sono risaliti a un deposito abusivo, gestito da un soggetto privo di Iva e Scia, in cui c’erano 44 esemplari di tonno rosso e nove di pesce spada, anche in questo caso sprovvisti dei documenti che servono a ricostruire la filiera. Questo secondo intervento ha riguardato 25 esemplari “sottomisura”, ovvero con un peso o una lunghezza inferiori rispetto alle taglie minime per cui è consentita la pesca (30 kg di peso o 115 cm di lunghezza alla forca per il tonno e 100 cm di lunghezza dal rostro alla coda per il pesce spada).

Infine, nel corso di un terzo intervento eseguito unitamente a personale della Guardia Costiera della Direzione Marittima di Palermo e dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto altri trenta esemplari di tonno rosso, sempre privi della documentazione obbligatoria, all’interno del deposito di un’impresa con sede a Bagheria operante nel settore della rivendita all’ingrosso di prodotti ittici.

I responsabili sono stati segnalati all’autorità marittima e all’assessorato regionale alle attività produttive ai sensi del d.lgs. 04/2012 che prevede, oltre alla confisca del pescato privo di tracciabilità, una sanzione pecuniaria che va da un minimo di mille a un massimo di seimila, sanzione aumentata di un terzo in quanto la specie ittica del tonno rosso è considerata a rischio estinzione. Inoltre, nei confronti del titolare del deposito abusivo sono state irrogate anche le ulteriori sanzioni previste per la pesca e la detenzione di prodotti ittici cosiddetti “sottomisura” e per l’esercizio di un’attività commerciale in assenza di autorizzazione, condotte che prevedono delle sanzioni amministrative che vanno dai 12.500 ai 150mila euro la prima, e da un minimo di 1.549 a un massimo di 15.493, la seconda.

“La pesca degli esemplari sottoposti a sequestro – spiegano dal Comando provinciale della guardia di finanza – è disciplinata da rigide regole di contingentamento e tracciamento finalizzate da un lato a impedire che vengano immessi sul mercato prodotti ittici non sicuri per la salute dei consumatori e, dall’altro, a garantire la sopravvivenza di queste specie a rischio di estinzione a causa di una pesca intensiva foraggiata anche da un fiorente mercato nero che ricerca continuamente tali prodotti per la loro prelibatezza e per gli ingenti guadagni derivanti dalla relativa vendita”.

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