L’inchiesta sarebbe stata poi archiviata per fuga volontaria. I familiari della donna pensano ad un'azione violenta da parte di terzi perché Rina non avrebbe mai abbandonato le sue figlie.
Rende – Rina Pennetti, 33 anni, è scomparsa per rifarsi una nuova vita? In molti credono sia cosi ma la famiglia non è d’accordo e la cerca invano da anni. La donna, madre di due figlie, originaria di Spezzano della Sila, in provincia di Cosenza, si era recata a Rende, alle porte del capoluogo, il 6 ottobre del 2009, per raggiungere il padre Giovanni nell’azienda di famiglia.
Dopo aver consegnato un panino al genitore e acquistato alcuni farmaci la donna tornava a casa. Una volta parcheggiata la sua Lancia Libra sotto l’abitazione, la donna incontrava un suo amico, tale Fabio, con il quale aveva avuto una relazione sentimentale poi finita. L’uomo le chiedeva di accompagnarlo a Rende dove avrebbe dovuto acquistare un paio di barattoli di vernice.
I due si sarebbero diretti in via Antonio Gramsci ma Rina, per tutto il tragitto, avrebbe dormito forse sotto l’effetto di farmaci sedativi che la donna prendeva per curare la sua sindrome ansioso-depressiva. A questo punto Fabio avrebbe lasciato la donna nella sua auto in sosta davanti ad un negozio di parrucchiera mentre lui si sarebbe recato presso il colorificio Linardi distante qualche centinaio di metri. Adesso ci sono due versioni dei fatti. Quella riferita dalla sorella di Rina, Alba Pennetti, e quella riferita da Fabio. Entrambi contrastanti:
”…Fabio sostiene di aver parcheggiato a 300 metri da un colorificio – racconta Alba – e di aver lasciato mia sorella in auto perché dormiva per poi allontanarsi a comprare le vernici. Quando è tornato Fabio dice che Rina non c’era più. Mia sorella sarebbe sparita presumibilmente verso le 9.20 del mattino, in pieno centro, perché Fabio spiega di essere tornato in auto alle 9.30. Questo orario però non combacia con quello indicato dalla parrucchiera che dice di aver visto Rina nel suo negozio alle 11. In un’ora e mezza dov’è stata mia sorella? Perché Fabio non ha parcheggiato nello spiazzo del colorificio ma più distante?..
…Non combacia neanche quanto dichiarato da Fabio e cioè che Rina cercasse un passaggio per Rende da dove era appena tornata. Nonostante questo non ho dubbi su Fabio: è un ragazzo che conosciamo da sempre ed era il miglior amico dell’ex marito di Rita. Tra loro c’era stata una relazione pochi mesi prima ma io ero convinta che lei non fosse innamorata di lui…
…Lui non aveva accettato la fine della relazione e sperava sempre di conquistarla ma non lo reputo capace di far sparire un corpo. Inizialmente ho sospettato di lui ma non credo che fosse capace di un delitto. Forse l’ha consegnata a qualcuno: il fatto che lui abbia parcheggiato lontano dal negozio di colori e che non l’abbia subito cercata sul cellulare quando non l’ha trovata più in auto mi fa riflettere…”.
La parrucchiera di via Gramsci, invece, aveva rinvenuto poco distante dal suo negozio la borsa della donna contenente i documenti e il cellulare di Rina e si era preoccupata di avvisare subito la famiglia. Non vedendola tornare a casa la famiglia Pennetti, noti imprenditori nel ramo dei pavimenti in legno, denunciava la scomparsa della donna ai carabinieri.
La parrucchiera aveva descritto Rina perfettamente: occhi azzurri, occhiali da vista, capelli biondi e lisci, felpa rosa e jeans. Rina infatti sarebbe entrata nel suo negozio in stato confusionale per poi uscirne spontaneamente e sparire nel raggio di qualche decina di metri. Com’è possibile? Cinque giorni dopo Rina era stata vista a Paola, un paese a 40 km da casa, dall’infermiera di suo padre.
La professionista riferisce che Rina si era fermata a parlare con lei ed era in compagnia di un uomo sui 50 anni, distinto e ben vestito, con i capelli brizzolati e pettinati all’indietro. Dopo 5 mesi un altro avvistamento: una compaesana avrebbe incontrato Rina presso il centro commerciale Metropolis e anche qui la donna scomparsa si accompagnava con un uomo i cui connotati erano identici a quelli descritti dall’infermiera. L’inchiesta sarebbe stata poi archiviata per fuga volontaria.
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