Parla Don Patriciello: “Ieri De Luca non mi ha salutato, Meloni doveva ignorarlo”

Il prete anti-camorra parla del caso Caivano: “Io sotto scorta, il mio governatore ha dei modi di fare che non ho mai condiviso”.

Napoli – “De Luca? Il mio presidente ha dei modi di fare che a me non piacciono, non li ho mai condivisi,
anche nei miei confronti qualche settimana fa ha avuto delle parole non proprie bellissime, definendomi ‘il Pippo Baudo di Napoli nord’. Io non gli ho risposto nulla ma mi sono sentito addolorato e anche preoccupato: io sono sotto scorta e se un presidente di Regione mette così alla berlina un parroco che
vive sotto scorta forse potrebbe incitare qualcuno che non mi vuole bene a farmi male, anche se non sto dicendo che sia così”. Don Maurizio Patriciello commenta quanto accaduto ieri a Caivano dopo il botta e risposta tra il governatore della Campania e la premier Meloni.

Giorgia Meloni e don Patriciello

Alla domanda se è vero che ieri il governatore campano non gli ha dato la mano Patriciello ha detto: “Lui non mi ha salutato e io ad alta voce ho detto ‘presidente, che fa non mi dà la mano?’ Io ritengo che non siano modi da avere, dopo di che sono fatti suoi”. Sulla frase pronunciata dalla Meloni ha detto che “poteva
farne a meno, l’offesa c’era stata qualche mese fa. Io lo avrei ignorato completamente”. “Il mio presidente – riprende, tornando a De Luca – ha dei modi di fare che non ho mai condiviso. Sono sotto scorta e se un presidente di Regione mette così alla berlina un parroco che vive sotto scorta forse potrebbe incitare qualcuno che non mi vuole bene a farmi male. Anche se non sto dicendo che sia così”.

Campione del politicamente scorretto, De Luca nelle sue dirette web aveva messo nel mirino, con un attacco mirato e pesante, don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano più volte minacciato dalla camorra – una bomba è stata fatta esplodere davanti al cancello della sua chiesa – e costretto a viaggiare sotto scorta. Incurante di tutto ciò, il governatore lo ha esposto al pubblico ludibrio definendolo il “Pippo Baudo dell’area nord di Napoli”. 


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