L’ex direttore degli Uffizi candidato del centrodestra difende Caglieri: “Neofascista? No, ex neofascista. Ha fatto un suo percorso”.
Firenze – Tra i candidati di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale fiorentino figura Christian Caglieri, che nel 2019 era il candidato di CasaPound alla presidenza del Quartiere 4, e che non rinnega il suo passato. La giostra delle polemiche su una figura che potrebbe rivelarsi scomoda per Eike Schmidt, candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra, è già iniziata. Ma l’ex direttore degli Uffizi, storico dell’arte e funzionario tedesco naturalizzato italiano, che il 7 aprile ha detto sì alla corsa a primo cittadino di una città che l’ha accolto a braccia aperte, allontana subito ogni invettiva. “Mai incontrato un neofascista, è ex neofascista”.
“Io ho incontrato Caglieri alcune settimane fa, dopo la sua nomina, abbiamo brevemente parlato, – racconta Schmidt – ha fatto un percorso, è ovvio. E’ stata una breve conversazione, a me piace confrontarmi con chi la pensa diversamente da me. Non mi sono mai incontrato con un fascista o un neofascista, ma con un ex neofascista. C’è speranza per tutti, assolutamente, bisogna essere pronti al dialogo, non ho paura di incontrare le persone aperte al dialogo che provengano sia da destra che da sinistra”, fa notare il candidato alla poltrona di sindaco smorzando ogni polemica su Caglieri.
E poi è lapidario e netto, il 56enne originario di Friburgo, nel suo perfetto stile germanico smussato dal calore fiorentino: “Sono antinazista, antifascista, ma anche antitotalitarista”, ha poi aggiunto Schmidt parlando della sua posizione politica. Dal Movimento sociale ad An. Infine, Fratelli d’Italia. Così, “per essere corretti storicamente, se volessimo definire” la questione “in maniera genealogica” il partito guidato da Giorgia Meloni sarebbe una forza “post, post, post fascista”. Insomma “c’è una certa distanza e” oggi “non c’è praticamente nessuno che era vivo nel momento del fascismo al governo”, prosegue l’ex direttore degli Uffizi che ha chiesto l’aspettativa dal suo attuale incarico da direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Anche Caglieri interviene e sottolinea: “Ma quale polemica? A me nessuno ha fatto rimostranze. Il passato in Casapound non lo rinnego”. Nel 2019, l’ex candidato di CasaPound alla presidenza del Quartiere 4, aveva puntato sul volontariato verso le famiglie italiane in difficoltà. Sicurezza, lotta al degrado nelle periferie, chiusura del campo rom del Poderaccio, case popolari prima agli italiani, via gli stranieri con condanne penali. I punti principali del suo programma, che si uniscono alle battaglie sulla sicurezza di Fdi. Padre di tre figli e professione tassista, è impegnato da anni nel volontariato in favore delle famiglie italiane in difficoltà del territorio, delle persone rimaste sole e delle vittime delle burocrazie.
Centosette punti di programma del centrodestra che vanno dall’introduzione dell’assessorato alla sicurezza, un centro per il rimpatrio di immigrati irregolari in Toscana, presidi fissi delle forze dell’ordine negli immobili comunali, reintrodurre il minimo di 3 anni per poter fare domanda di alloggio Erp, rivedere il progetto tramvia, un nuovo ponte di collegamento tra le rive dell’Arno in zona Mantignano-Ugnano e no allo Scudo verde. Ma anche musei sulla storia di Firenze, Calcio Storico, Fiorentina, fumetto, riqualificazione del Mercafir, ripristino della festa del grillo e un parco divertimenti sulla storia di Firenze sul modello di Eurodisney.
“È un lavoro partito mesi fa – dice Jacopo Cellai, neo presidente di Fratelli d’Italia locale che, per la prima volta dopo 20 anni, non si ricandiderà – sono 107 punti che toccano gli argomenti più importanti da portare avanti nella campagna elettorale. C’è tutto ciò che riteniamo importante per I cittadini”. “È un bel programma e possiamo vincere – gli fa eco il senatore Paolo Marcheschi – Stavolta il fortino rosso sta crollando e per la prima volta abbiamo un candidato all’altezza. Ce la giochiamo”. Insieme ai punti del programma – che sarà spiegato nel dettaglio più avanti – sono stati presentati i primi venti candidati nelle file del partito.
Spiccano i nomi di Roberto Sbenaglia, ex dirigente della polizia di stato, Gianni Fedeli, ex comandante dei carabinieri di Pistoia, Alessia Galdo, notaia e di una famiglia storica nella destra sociale e Luciano Bozzo, professore dell’Università di Firenze Luciano Bozzo. Senza dimenticare ovviamente il capogruppo Alessandro Draghi, il vice coordinatore Giovanni Gandolfo e i consiglieri al Quartiere 5, Angela Sirello e Matteo Chelli. A loro si aggiungono l’agente immobiliare Daniela Bannini, Alberto Bezzecchi, il tassista Christian Caglieri, appunto, Giovanni Diana, il commerciante, Matteo Di Bello, l’avvocato Andrea Fossi, Paola Frosali, la dirigente dell’Agenzia dell’Entrate Stella Lomascolo, Sheila Papucci, Antonella Sicari, Paolo Superbi e Franco Zangheri.
Schmidt, ha voluto sottolineare quelle che secondo lui sono le differenze tra la sua e le altre coalizioni. “La differenza è che noi vogliamo raggiungere un obiettivo per Firenze mentre gli altri pensano alle singole correnti e personaggi individuali”.