Anatema di Israele sulle parole del Nobel per la pace in Vaticano: “Genocidio a Gaza”

Tawakkul Karman, la giornalista yemenita difende il popolo palestinese. La replica: “L’antisemitismo contro gli ebrei è ancora vivo”.

Roma – Tawakkul Karman, premio Nobel yemenita per la Pace, mette nel mirino Israele. Nell’evento di sabato sera in Vaticano, in prima fila anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il cardinale Mauro Gambetti, organizzatore del Meeting tramite la Fondazione Fratelli tutti, interviene sulla sua attività relativamente ai diritti delle donne. Il suo discorso inizia dal concetto di pace in assenza di oppressione e occupazione: “Esattamente ciò che sta accadendo in Palestina, dove le donne stanno pagando un prezzo estremamente alto, enorme di fronte al mondo intero. Anche se il mondo ora rimane in silenzio di fronte al genocidio e alla pulizia etnica e a ciò che sta accadendo al popolo palestinese a Gaza”.

Parole, quelle pronunciate da Karman nel corso del Meeting mondiale sulla Fraternità umana che rischiano di creare un vero incidente diplomatico tra Israele e Santa Sede. L’ambasciata israeliana in Vaticano si è detta “indignata e sconvolta” dopo aver appreso che la sera di sabato, nell’atrio della Basilica di San Pietro, “il luogo è stato contaminato da un flagrante discorso antisemita” ed “è stato consentito che si tenesse un
discorso di propaganda pieno di menzogne”. La ‘pietra dello scandalo‘ sono le affermazioni della giornalista e attivista politica yemenita secondo la quale “la pulizia etnica e il genocidio stanno avendo luogo a Gaza da
parte di Israele”, mentre “è necessario riportare l’America dalla parte giusta della storia e impedirle di vendere armi a regimi o occupazioni che uccidono donne e bambini. Non dovrebbero stabilire alleanze con dittatori o colpevoli di occupazioni”.

Meeting mondiale sulla Fraternità umana in Vaticano

Tawakkol Karman, 45 anni, Nobel nel 2011 per la sua azione a favore dei diritti delle donne, chiamata sul palco nell’evento di sabato sera si è lanciata in un appassionato discorso in inglese partendo dal concetto di pace in assenza di oppressione e occupazione. “Esattamente ciò che sta accadendo in Palestina, dove le donne stanno pagando un prezzo estremamente alto, enorme di fronte al mondo intero. Anche se il mondo ora rimane in silenzio di fronte al genocidio e a ciò che sta accadendo al popolo palestinese a Gaza”. Parole come pietre risuonate a San Pietro. Interrotta da un lungo applauso ha continuato: “Perché le donne a Gaza vengono uccise ogni giorno”.

Ha quindi ringraziato per il Meeting sulla Fraternità umana, aggiungendo di essersi commossa anche quando il giorno prima aveva sentito, davanti al suo albergo a Roma, un gruppo di universitari manifestare e gridare “Palestina libera”. “Questa, secondo me, è una vittoria per tutti, non solo per il popolo palestinese. Dovete lottare contro i vostri governi”, ha aggiunto, “e dire di porre fine alla guerra, di non vendere le armi che uccidono le donne nella mia regione”. 

Yemeni Nobel Prize winner Tawakkol Karman

Dichiarazioni che hanno provocato l’indignazione della rappresentanza diplomatica israeliana, che in una durissima nota ha sottolineato che “parlare di pulizia etnica a Gaza mentre Israele permette quotidianamente che grandi quantità di aiuti umani entrino a Gaza è orwelliano. Ci si rammarica, inoltre, che un simile discorso sia stato pronunciato senza che nessuno sentisse il dovere morale di intervenire per fermare questa vergogna. Questo episodio è l’ennesimo segno di quanto l’antisemitismo e il pregiudizio nei confronti degli ebrei siano ancora molto vivi”. Finora le richieste di commenti o reazioni al Vaticano non hanno avuto esito: per il momento si preferisce il silenzio.

Ma l’ambasciatore israeliano Raphael Schutz, non ha lasciato certo cadere la cosa: “Penso che questo
episodio non dovrebbe avere alcuna influenza sulle relazioni bilaterali perché la vergognosa dichiarazione non è stata fatta dal Vaticano o per conto del Vaticano. Tuttavia mi aspetto che il Vaticano faccia uno sforzo per evitare che le sue buone intenzioni e la sua ospitalità vengano abusate da altri, come è accaduto in questo caso. Comprendendo che evitare ermeticamente tali abusi potrebbe essere complicato, mi aspetterei che il Vaticano ne prendesse le distanze in modo forte e chiaro”.

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