ll web, e la sua parte più oscura, hanno fornito a questi malviventi una sorta di capanno sicuro dove rifugiarsi. Ciò ha permesso anche una ramificazione del crimine e la creazione di cellule criminali.
Gli effetti devastanti della contenzione iniziano a mostrarsi nella loro interezza. Tra le controindicazioni di maggiore importanza ci sono quelle derivanti da un uso improprio di internet. I recenti studi condotti dalla polizia europea (Europol), hanno mostrato una progressiva crescita dei reati ascrivibili alla categoria “pedofilia virtuale“.
“…La crisi Covid-19 – spiega nell’introduzione al rapporto Catherine De Bolle, direttore esecutivo dell’Europol – ha provocato un aumento della distribuzione online di materiale per abusi sessuali su minori (CSAM). Questo crimine era già al massimo dell’espansione prima della pandemia. Il danno derivante dall’essere a vittima di questo crimine è estremamente grave e continuativo. Ogni volta che una foto o un video viene condiviso, questo si traduce in ripetute vittimizzazioni…”.
Le analisi condotte dall’Europol in questi mesi mostrano come i trasgressori sessuali abbiano incrementato le loro attività principalmente nei social media, attraverso le reti peer-to-peer e sul dark web. In alcuni Paesi sono stati segnalati anche altri reati di abuso sessuale, come la sollecitazione online e la sestorsione. Tra le nazioni più colpite anche l’Italia e la Spagna, ovvero gli Stati dove le misure d’isolamento sono entrate in funzione prima.
Tra gli strumenti prediletti dei criminali sessuali c’è l’utilizzo della webcam. Secondo quanto emerge dallo studio, la maggior parte dei video raffigurano bambini forzati o costretti. Non raramente i video vengono prodotti da bambini per pari o per l’attenzione dei social media. Altamente diffusa, inoltre, è la pratica dell’hackeraggio della webcam del Pc, tramite il quale è possibile catturare i video della vittima a sua insaputa. Congiuntamente alla crescita di tale reato c’è stata una maggiore affluenza di utenti in forum d’incontro per trasgressivi. Tramite il costante monitoraggio di questi siti, gli inquirenti hanno dimostrato come questi forum facilitino di fatto la diffusione delle linee guida per aumentare la vulnerabilità dei bambini che passano più tempo online. Inoltre queste piattaforme fungono come spazio di commercio illecito di materiale pedopornografico.
Da questo utilizzo improvvido di internet non sembrano essere esclusi neanche i figli. Dalle indagini effettuate dall’Europol sul dark web, è emerso che tra gli argomenti più diffusi, cercati e condivisi, c’è anche quello dell’abuso sui figli maschi. Questa tipo di interazione crea molti commenti e video, prontamente resi disponibili nei post. Tra le categorie dove sono stati registrati maggiori flussi si trovano anche quelli denominati “spycams“, “Webcam” e “streaming live“. In un angolo del dark web, continua il rapporto, esiste una sezione specifica dal nome “tappatori”. Questa ha numero di messaggi e thread più che tripli, passando da 500 messaggi tra dicembre 2019 e febbraio 2020, ai 1.500 di marzo e maggio 2020.
Negli ultimi anni, anche a causa dei successi delle numerose operazioni di polizia, la gestione di questi forum da parte dei delinquenti si è affinata.
“…Questi forum – emerge dal rapporto – fungono da luoghi di incontro dove la partecipazione è strutturata in modo simile alle organizzazioni criminali, con regole di affiliazione, codici di condotta, divisione dei compiti e gerarchie rigorose. Lo scopo della struttura è far rispettare le regole e promuoverle. Gli individui che registrano e pubblicando il loro materiale sugli abusi verso i minori, di fatto, incoraggiando gli altri ad emulare e ad abusare, fornendo la stessa sostegno mentale, tecnico e pratico. I vari amministratori di questi forum chiedono il rigoroso rispetto delle regole per evitare di essere banditi dalla piattaforma. Inoltre, il rispetto delle regole e la partecipazione attiva possono portare a un progressivo aumento di rango. Gli utenti pubblicano regolarmente manuali di informazioni e sicurezza per migliorare l’attività criminale. Alcuni utenti sono anche attenti alle operazioni di polizia e regolarmente stilano articoli o anche rapporti di sintesi sulle tecniche utilizzate con maggior successo. Il cross-posting tra i vari forum evidenzia un approccio collettivo per migliorare…”.
Rapporto alla mano, bisogna abbandonare l’idea del pedofilo o del maniaco sessuale come criminale solitario e analizzare la mutazione sociale dell’orco di turno. Il web, e la sua parte più oscura, hanno fornito a questi malviventi una sorta di capanno sicuro dove rifugiarsi. Ciò ha permesso anche una ramificazione del crimine e la creazione di “cellule criminali”.
“…Tra le principali minacce legate alla sessualità online dei minori – conclude il documento – lo sfruttamento è rimasto relativamente stabile negli ultimi anni e per tutto il 2019. La pandemia ha spostato questa valutazione. Le restrizioni sui contatti e sui viaggi hanno portato a un aumento nello scambio di CSAM online e le conseguenze di ciò possono avere a lungo termine impatto sullo sfruttamento sessuale dei minori in generale…”.