La battaglia di CIWF Italia, che con una raccolta fondi vuole mettere fine alle sofferenze di migliaia di animali in tutta Europa.
Roma – L’immagine di Alfie, il maialino immortalato nel suo “ultimo viaggio”. Ammassato da ore insieme a altre decine di animali. Ha caldo, fame e sete e non è tutto: sta soffrendo per raggiungere una terribile destinazione. Il macello. Quella foto, che racconta una storia di gabbie e allevamenti intensivi viene raccontata da CIWF Italia, un’associazione che conduce una battaglia per ottenere una legge che metta fine alla sofferenza animale. Sono già stati raccolti 8.970 euro su un totale di 15mila da raggiungere.
“In tutta Europa oltre 300 milioni di animali – scrive CIWF – vivono una vita fatta solo di sofferenza nello squallore di una gabbia. Negli allevamenti intensivi i maiali come Alfie sono chiusi in gabbie così strette che non possono neanche girarsi su se stessi o allattare liberamente i propri piccoli. Privati di tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta, la maggior parte di loro non vedrà mai la luce del sole e non calpesterà mai neanche un filo d’erba. La loro breve vita sarà fatta soltanto di terribili sofferenze fisiche e psicologiche”.
E ancora, chiedendo una donazione, l’associazione scrive che “Compassion in World Farming, finanziata dai nostri straordinari sostenitori, ha guidato una coalizione di 170 organizzazioni a sostegno della Iniziativa dei cittadini europei ‘End the Cage Age’ per chiedere la fine dell’allevamento in gabbia. In risposta alla ICE, che ha raccolto 1,4 milioni di firme certificate, la Commissione europea si è impegnata formalmente a proporre una legge, entro settembre 2023, per eliminare progressivamente le gabbie negli allevamenti di tutta Europa.
La Commissione “si sta però piegando – conclude CIWF – alle pressioni della potente lobby agoralimentare e anche se la scadenza è ormai trascorsa, non ha ancora pubblicato alcuna proposta. Per questo abbiamo deciso di supportare il Comitato dei cittadini e l’azione legale che ha deciso di intraprendere per ottenere la pubblicazione di questa proposta legislativa“.