Puglia, centrodestra all’attacco annuncia la sfiducia a Emiliano: “Non ha più i numeri”

L’opposizione prova a dare l’ultima spallata al governatore, mentre dal Pd prosegue il pressing di Schlein per un “cambio di passo”.

Bari – Mentre il governatore pugliese Michele Emiliano medita su come e quando effettuare il rimpasto
in Giunta, il centrodestra annuncia la mozione di sfiducia da portare in Consiglio regionale il 7 maggio. Voci da giorni si rincorrevano: troppe bufere si sono abbattute sulla Puglia e l’atmosfera in Regione è diventata irrespirabile. Sono ore frenetiche: da una parte l’opposizione va all’attacco e chiede che il presidente prenda atto di “non avere più i numeri” per amministrare; dall’altra Emiliano riunisce la sua squadra di governo per discutere anche del rimpasto, tra voci di azzeramento.

Al momento, però, nessuna decisione ufficiale è stata presa: Emiliano si è preso del tempo per riflettere sulle prossime mosse. Intanto diversi assessori hanno messo a disposizione le loro deleghe. Potrebbe, quindi, essere questione di ore. Dal Nazareno continua il pressing affinché il governatore dia seguito alle indicazioni arrivate direttamente dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che ha chiesto un netto “cambio di passo” dopo le inchieste della Procura di Bari e gli arresti. Ma il tempo non aiuta il governatore, che deve fare soprattutto i conti con i numeri in aula. Gli equilibri sono fragilissimi e un passo falso potrebbe pregiudicare tutto.

Elly Schlein

Il centrodestra a questo punto va all’attacco e prova a dare l’ultima spallata a Emiliano: entro mercoledì presenterà la mozione di sfiducia, come annunciato questa mattina durante una conferenza stampa convocata dai gruppi di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e La Puglia domani. La mossa è stata decisa dopo il rinvio del Consiglio regionale del 23 aprile perché “il centrosinistra non ha più i numeri”, è l’accusa rivolta dall’opposizione. Dopo l’uscita del M5s dalla maggioranza, gli addii al gruppo Pd di Michele Mazzarano e Anita Maurodinoia, e le dimissioni del capogruppo di Con, Giuseppe Tupputi, il centrosinistra ha i numeri risicati.

“Quanto accaduto – ha detto il capogruppo di FdI, Francesco Ventola – è l’ennesima dimostrazione di potere. Una intera opposizione non è stata rispettata, nel momento in cui era stato deciso di tenere il Consiglio regionale il 23 aprile. Un atteggiamento arrogante e da prepotenti, la presidente del Consiglio Loredana Capone doveva tutelare tutti, in maniera particolare la minoranza”. Sul fronte giudiziario, intanto, oggi è arrivata una conferma sul fatto che poche ore prima dell’arresto l’ex commissario Arti, Alfonso Pisicchio, avrebbe ricevuto un messaggio da Emiliano che lo invitava a dimettersi perché una vecchia inchiesta stava subendo un’accelerazione.

Alfonso Pisicchio

A parlarne è stato l’ex avvocato di Pisicchio, Michele Laforgia: “Lo hanno scritto i giornali e quindi ve lo posso dire, altrimenti non ne potremmo parlare”, Alfonso Pisicchio “è venuto nel mio studio qualche ora prima di essere arrestato” e ha detto “di aver ricevuto l’sms da Emiliano”. Durante l’interrogatorio di garanzia Pisicchio
avrebbe mostrato al gip gli screenshot del messaggio su whatsapp. E su questo aspetto la procura di Bari intende fare chiarezza: il governatore Emiliano potrebbe essere ascoltato per fare luce sulla vicenda. 

Se dovesse andare a buon fine – per il centrodestra – la mozione di sfiducia potrebbe far cadere Michele Emiliano e quindi si potrebbe tentare l’assalto alla Regione, per sradicarla al centrosinistra. Se invece il presidente dovesse comunque riuscire a mantenere la maggioranza, sarà comunque una strategia per far uscire allo scoperto chi sostiene veramente il governatore e chi no. “Questa maggioranza – ha detto il capogruppo di Fi Paride Mazzotta, “si fonda solo sulla spasmodica ricerca di numeri in aula, non c’è alcun collante, ma è solo una lotta alla sopravvivenza”.

Gli fa eco Paolo Pagliaro, che rincara la dose: “Il consiglio regionale è nel pantano, ostaggio delle beghe interne ad una maggioranza tenuta insieme con lo scotch dal presidente Emiliano. La Puglia è passata da modello di laboratorio politico a cattivo modello di intreccio fra affari e politica. Trasformismo e opportunismo – ha concluso il presidente de La Puglia Domani – sono alla base di cambi di casacca e passaggi dalla minoranza in maggioranza, dei quali abbiamo perso il conto. Il consiglio regionale è stato svuotato di dignità e operatività”.

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