Sopra ma, soprattutto, sotto le lenzuola come segno d’affetto e di gradevole stimolazione dell’amplesso. Basta non vampirizzare…
“Vuoi ancora la morte o l’hai assaggiata abbastanza?”. Tom Cruise, nei panni del biondo e seducente vampiro Lestat, rivolge questa domanda al suo interlocutore, nel film cult degli anni ‘90 Intervista col vampiro. Brivido e seduzione! Ecco gli ingredienti principali di un cocktail di intense sensazioni connesse all’antica e oscura figura del vampiro. Personaggio tenebroso, ambiguo, sempre in lotta con se stesso e il mondo, sull’orlo di un precipizio: tanto vicino alla morte, eternamente in cerca di un modo per restare vivo!
I lettori più giovani di questa rubrica, con molta probabilità cresciuti con generazioni di vampiri teenager di tutt’altra levatura, ne avranno schivato le sfumature gotiche e sessualmente intriganti. Perciò eccomi qua pronta a rinfrescare le idee.
La figura del non morto bello e giovane per sempre, fa sospirare quasi ogni donna, quasi perché non siamo tutti uguali ed esistono eccezioni. Signore, ragazze, genere femminile, avete mai sognato a occhi aperti una scena erotica con protagonista il principe della notte?
Voi adagiate sul letto, morbidamente coperte solo di una vestaglia di seta ad accarezzarvi la pelle. Poco distante la finestra della stanza per caso rimasta accostata. Fuori… la luna piena anche se accecata dai lampioni, la nebbia anche se in piena afosa estate e gli ululati dei lupi anche se vivete in centro città… Be’ sì, una fantasia è una fantasia e ognuno la arrangia come preferisce e quello appena descritto è un ottimo set per l’inizio di un film horror.
Dove eravamo rimaste?
Ah sì, sul letto, dove il sonno ci coglie, abbastanza profondo da non svegliarci, ma discretamente leggero da lasciarci sussultare tra le braccia del signore dell’oscurità che ci stringe a sé e morde il nostro liscio, profumato, esposto collo. Banale? Forse, ma sempre eccitante. Potete fare di meglio? Ci conto. Ognuno costruisca la propria fantasia, mentre io indago sul punto saliente di questa situazione erotica: il morso. Durante il rapporto sessuale, il morso è una delle manifestazioni del desiderio nei confronti del partner e, se non violento, può aumentare l’eccitazione. Questa pratica non è esclusiva dell’uomo, ma diffusa nel mondo animale: il maschio della tigre, per esempio, durante l’accoppiamento morde il collo della femmina.
Il piacere sessuale che si prova nel dare o ricevere morsi è conosciuto con il nome di dacnofilia.
Freud, nei suoi studi, tentò di inquadrare questo impulso, arrovellandosi tra i concetti di conflitto e conservazione in lotta tra loro. Ovvero, se in noi lo spirito di sopravvivenza dovrebbe regnare indisturbato, una parte latente e silenziosa tende all’autodistruzione e alla morte. Molto più semplicemente, nel gioco di coppia qualcuno a volte vorrà sentirsi preda e qualcun altro cacciatore.
Ancor prima che con la violenza e la sopraffazione fisica, il cacciatore “cattura” la sua preda parlando alla sua parte recondita, che desidera abbandonarsi al controllo del partner/carnefice. Ed ecco che la vittima del “vampiro” appare senza forze, ammaliata, incapace di resistere. Potremmo concludere che farsi “vampirizzare” è un processo di cedimento volontario durante l’atto erotico, che gode di ogni brivido provocato dall’accostarsi del partner, dal suo sospirare, baciare, leccare e mordere la pelle nei punti più erogeni del corpo.
E… se il vampiro non fosse l’affascinante signore delle tenebre dell’immaginario comune, ma uno stempiato e poco attraente viaggiatore notturno? Se i suoi occhi fossero miopi più che penetranti, la sua statura rachitica più che imponente e il suo tocco tremulo invece di deciso, sarebbe altrettanto erotico?
Ancora una volta, per fortuna, ognuno può scegliersi il vampiro che preferisce, sia esso fantasia pura o partner reale!