L’interessante apparato della casa turca ha tutto ciò che serve per un sano divertimento senza bisogno di “sognare” altri metal di fascia alta.
Eccoci qui con una new entry.
Oggi parliamo del tanto discusso Nokta-Makro Simplex Plus, ultimo nato della casa Turca. Metal Detector creato come entry level ma con caratteristiche un po più Expert.
Cominciamo con la descrizione. Il detector si presenta in una confezione corredata di tutto il necessario: filo per la ricarica, una piastra di 11 pollici doppia D, due aste finali da applicare al corpo macchina, la centalina e il caricabatterie, l’adattatore per le cuffie a filo e il manuale. Per i più esigenti esiste una versione un po’ più cara con già all’interno le cuffie wifi.
Caratteristiche tecniche.
Il metal esce dalla casa con sistema ip68, quindi garantito per essere immerso fino a 3 metri di profondità: fornito di batteria interna ai polimeri di litio da 2300 mAh, garantisce un’ottima autonomia.
VLF con una frequenza di utilizzo è di 12 kHz, a nostro avviso ottima per tutti i tipi di ricerca hobbistica. 3 toni audio, il comodissimo notch filter, utile per l’eliminazione di uno o più id numerici corrispondenti a target, una scala ID da 0 a 99 punti, sensibilità a 6 livelli, la possibilità di fare uno switch di frequenza di tre punti per eventuali disturbi emi, un bel display LCD retroilluminato e 4 programmi di ricerca preinstallati:
All Metal: consente una ricerca senza l’uso della discriminazione;
Field: indicata per campi e molto performante, la nostra preferita;
Park: un po’ più stabile e silenziosa, con un’ottima velocità di recupero per terreni contaminati da immondizia ferrosa;
Beach: modalità indicata per mare, spiagge o terreni zuppi d’acqua, ove il bilanciamento semiautomatico non funziona.
Descrizione del menu e delle impostazioni.
Accendiamo il nostro SIMPLEX PLUS con l’apposito pulsante centrale in basso. Sul display apparirà al centro il logo del prodotto e in basso a destra sarà visualizzata la versione del software, perché sì, questo metal è aggiornabile; troviamo nella parte superiore la scala ID riportata da 0 a 99 con tacche quadrate, mentre poco sotto abbiamo i quattro programmi che si possono selezionare dalla schermata principale con le apposite frecce destra/sinistra. Sempre scendendo sul centro del display verrà visualizzato l’indicatore numerico ID, mentre lato sinistro troviamo la sensibilità in 6 punti da regolare con i tasti freccia su e giù in base alle condizioni del terreno. Alla destra dello schermo, invece, abbiamo la profondità del target, anch’essa a tacche, circa 5 cm ogni tacca. Scendendo troviamo l’indicatore della carica della batteria e infine il menu delle impostazioni, a fondo schermo, che viene selezionato utilizzando il tasto a destra con la ruota dentata.
Alla prima pressione troviamo il volume dello strumento con quattro livelli, ripremendo in successione ci spostiamo per il menù e incontriamo il bilanciamento semiautomatico, il quale si attiva tenendo premuto il tasto pinpoiter e pompando sul terreno fino a sentire il suono di conferma. Subito dopo abbiamo il volume del ferro in tre punti, la discriminazione, lo switch di tre punti sulla frequenza in caso di disturbi, il wifi per le cuffie wireless, la vibrazione per andare sott’acqua o se non si vuole usare l’audio (funzione utile anche per chi ha problemi d’udito), la retroilluminazione e la luce Led retrodisplay, per le spazzolate notturne. Come entry level è fornitissimo.
Test su campo.
Ora entriamo nel vivo e eseguiamo subito il fatidico test della profondità, su un terreno pulito con mineralizzazione neutra.
Per le nostre prove utilizzeremo una Vittorio Emanuele di cm 3 di diametro: una moneta d’argento.
Cominciamo a fare una buca di 25 cm e a inserire la moneta più grande di piatto. Essendo un metal creato come entry level, si dovrebbe già trovare quasi al limite della rilevazione e, invece, con nostra sorpresa, il detector rileva benissimo la moneta e con id non troppo ballerino. A questo punto andiamo a 30 cm e, anche lì, suono nitido e id alto, un po’ più ballerino ma nella norma, considerata la fascia del metal.
Esageriamo e andiamo a 35 cm, profondità raggiunta con quel tipo di moneta solo da metal di fascia medio alta al limite. Il nostro simplex riesce comunque a spizzicare la moneta pur senza visualizzare l’id. Naturalmente in una ricerca vera le cose cambiano e quel segnale sicuramente sarebbe difficile da scavare, ma siamo comunque rimasti colpiti dalla performance di questo strumento, ben 6/7 cm in meno del top di gamma. Allora proviamo a usare la modalità All Metal, che, priva di filtri, riesce a raggiungere una profondità maggiore. Così è stato, il segnale è migliore, anche se sempre per un orecchio fino.
Proviamo ora con un target diverso: una moneta di argento da 2 cm di diametro. Sempre 25 cm di buca e la moneta viene rilevata correttamente, un po’ ballerino il vdi, ma il segnale è scavabile.
Se volete vedere il test in video, vi lascio anche il link del nostro canale, dove potrete visualizzare sempre news e test reali delle attrezzature da metaldetecting
Andiamo quindi a testare in ricerca vera il gioiellino.
A primo impatto il detector è leggero, ben bilanciato e comodo anche per spazzolate di diverse ore. Non accusa il suo chilo e trecento grammi. Abbiamo cercato in posticini già un po’ battuti per vedere se il metal rilevava qualcosa in più rispetto ad altri e cosi è stato: gli ID sono più stabili dei predecessori, segno che la casa produttrice sta lavorando bene in tal senso. Abbiamo girato vari video di ricerca con ottimi risultati: anche confrontandolo con macchine di fascia alta, il nostro Simplex se la cava egregiamente, lo consigliamo vivamente sia per il prezzo sia per le ottime prestazioni degne di metal superiori.
Ringraziamo la Geotek center per la possibilità che ci ha dato e la Nokta Makro per avere creduto in noi e averci preso fra i 16 tester selezionati in tutto il mondo.
Alla prossima!