Dopo l’incidente stradale che ne ha rivelato la positività, don Daniel è tornato per difendersi: “Forse ingerita per errore”.
Rivisondoli (L’Aquila) – Destando non poca sorpresa tra i fedeli che non avevano sue notizie da giorni, è tornato nella sua parrocchia per la celebrazione della Via Crucis don Daniel Arturo Cardenas, il sacerdote colombiano risultato positivo alla cocaina dopo un incidente stradale, avvenuto sulla statale 17, a Pratola Peligna. In seguito all’accaduto al sacerdote era stata ritirata la patente e il vescovo l’aveva sospeso temporaneamente dall’esercizio del ministero sacerdotale.
Costantemente al suo fianco durante la funzione religiosa, il legale del sacerdote, l’avvocato Gerardo Marrocco, ha respinto ogni tentativo di “processo di piazza” al suo assistito, del quale si è detto pienamente convinto dell’innocenza. Seppur evidentemente provato dal clamore suscitato dalla vicenda, don Cardenas è apparso contento di aver fatto ritorno in quella che ha definito essere “la mia casa”, e alla comunità di fedeli con la quale “festeggeremo insieme la Santa Pasqua”.
Dal canto loro i parrocchiani sono apparsi soprattutto stupiti, perché dal giorno dell’incidente il prete era stato ricoverato in clinica per accertamenti e in seguito aveva fatto perdere le sue tracce. Don cardenas ha sempre negato di aver assunto sostante stupefacenti e, se è successo, ha dichiarato che è stato in modo non intenzionale. Sulla questione è tornato anche l’avvocato Marrocco: «Il mio assistito ha rappresentato di non aver mai assunto volontariamente sostanze stupefacenti. – La cocaina non può essere assunta solo con la cosiddetta sniffata. Se poi per errore l’ha ingerita è un’altra questione“.
Il sacerdote in passato sarebbe stato vittima di minacce e aggressioni verbali e fisiche, avvenute all’interno di una chiesa, tanto da richiedere le cure mediche. Le indagini sono ancora in corso, con la scientifica che sta esaminando le perizie calligrafiche relative a lettere minatorie.