L’indagine dei carabinieri è scattata dopo il fermo di un’auto con due adulti e un ragazzo ferito: in manette un 50enne, padre e figlio e un ventiduenne.
Benevento – Si erano recati in un appartamento del Rione Libertà per risolvere pacificamente un litigio accaduto alcuni giorni prima con un gruppo di coetanei. Invece in quella casa, nella notte tra il 17 e il 18 dicembre scorsi, le tre vittime, tra cui un minorenne, tutte residenti a San Leucio del Sannio, – hanno trovato l’inferno: torturati per ore dalle quattro persone adesso finite in manette.
Raccapriccianti le sevizie alle quali sono stati sottoposti: picchiati ripetutamente con calci alla testa, con le sedie, il manganello, con un coltello; costretti a pulire il loro stesso sangue e minacciati di essere trapassati da un fendente alle mani. Uno dei giovani, secondo la ricostruzione della procura, ha perso anche conoscenza ma non appena si riprendeva gli veniva ordinato di muoversi carponi sul pavimento e di emettere i versi di un cane mentre continuava ad essere preso a calci fino a provocargli una defecazione spontanea, costringendolo poi a stare sul balcone per il cattivo odore che emanava.
Da qui la contestazione del reato di tortura, aggravato dalle lesioni oltre che dei reati di sequestro di persona e rapina. Alle tre vittime sono stati sottratti anche cellulare, somme di denaro contante e l’autovettura con la quale erano giunti in Benevento. L’auto, in particolare, era stata utilizzata dai sequestratori per trasportare le vittime presso degli sportelli bancari automatici e costringerle ad effettuare prelievi da conti correnti.
In uno di questi “trasferimenti” coatti l’auto degli aguzzini è stata fermata per un controllo dai carabinieri: a bordo c’erano due adulti e un ragazzo con diverse ferite al volto. I militari non hanno creduto alla versione fornita dagli occupanti e sono cominciate le indagini. I carabinieri di Benevento e della stazione di San Leucio hanno così ricostruito il calvario subito dalle tre vittime e, al termine dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Benevento, hanno dato esecuzione ai provvedimenti cautelari: uno è finito in carcere e gli altri tre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con controllo mediante braccialetto elettronico.