Regionali: In Abruzzo è caccia al voto degli indecisi, nel mirino sanità e terremoto

Per i rappresentanti politici radicati sul territorio sarà l’affluenza a determinare il risultato: più alta premierà il centrosinistra.

Pescara – Sanità e terremoto entrano a gamba tesa sulle regionali abruzzesi di domenica prossima, con i
leader del campo largo che si danno il turno sul territorio e quelli del centrodestra pronti alla chiusura unitaria della campagna nel capoluogo abruzzese. Per tutti un unico obiettivo: convincere gli indecisi. E’ caccia al voto con ogni mezzo. Per i rappresentanti politici radicati sul territorio sarà l’affluenza a determinare il risultato: se sarà più alta premierà il centrosinistra, e soprattutto i 5 stelle – si ragiona – perché avrà riportato al voto i delusi.
Il derby più atteso è quello tra Marco Marsilio e Luciano D’Amico.

Ma c’è ottimismo nel centrodestra sulle sorti di queste elezioni, con Giancarlo Giorgetti che a Giulianova ha ripetuto quanto detto da Salvini: “Ci scommetto un caffè, e non di più per via della pressione”, “Sono molto fiducioso, qui le cose andranno bene”, ha confermato il ministro. E anche il il senatore FdI Etelwardo Sigismondi ha affermato che “il centrosinistra è consapevole di perdere”. Guerra di parole, ma anche di nervi: da sinistra il primo a spargere fiducia è il ‘grande saggio’ Giovanni Legnini per il quale “la partita è davvero apertissima”. “E non lo dico da tifoso, ma perché ci sono margini molto ridotti”.

Gli sfidanti Marco Marsilio e Luciano D’Amico

Giuseppe Conte rispondendo a Salvini lo ha un pò preso in giro: “Ha scommesso un caffè? Allora non ci crede alla vittoria altrimenti avrebbe scommesso almeno una cassa di Trebbiano”. Fatto sta che dopo “l’occupazione” del territorio da parte del leader M5s, quattro giorni pieni in Abruzzo per conquistare l’unico voto in cui si sente forte ossia quello d’opinione, è atteso l’arrivo di Elly Schlein e dei leader del centrodestra per la chiusura unitaria della campagna. Meloni sarà prima a Teramo – provincia nella quale si pensa sia in vantaggio il centrosinistra -, alla Camera di Commercio. Poi al comizio finale di Pescara per un mega evento in piazza nel pomeriggio con Tajani, Salvini, Lupi e Cesa.

Nel campo largo, al momento c’è la pace armata tra Conte e Calenda, separati in casa ma d’accordo nel sostenere il candidato unitario, Luciano D’Amico. I due non si incrociano in Abruzzo. “Non mi interessa far polemiche con Calenda”, ha detto l’ex premier in una delle tappe del suo tour abruzzese. Entrambi hanno battuto in lungo e largo la regione in questi giorni per sostenere la causa dell’ex rettore dell’Università di
Teramo. Il leader M5s a Vasto non cita il collega di Azione e punta forte sul tema caldo, ossia la sanità, che è poi lo stesso argomento che usa Calenda per spingere gli elettori al grande cambiamento: “In Abruzzo funziona il candidato, ossia D’Amico, questa è l’unica cosa che conta perché sennò continuiamo a parlare di cose che non contano niente e gli abruzzesi devono andare a curarsi fuori dalla loro regione”.

La sfida centrodestra-centrosinistra

E Conte di rimando: “Sulla sanità ci sono problemi concreti, irrisolti, è un disastro, non è una polemica politica”. Ma a ben vedere i fuochi d’artificio di giornata sulla sanità li aveva aperti giorni fa l’ex assessore della Giunta di centrosinistra Marinella Sclocco, la quale si era pubblicamente chiesta “come si fa a votare l’assessore uscente alla sanità Nicoletta Verì? Ha lasciato solo macerie”. La replica: “dov’era quando la Giunta
di centrosinistra chiudeva gli ospedali?”.

Altro tema caldo il sisma del 2009. Su questo fronte l’affondo da Pd: Alessandro Alfieri e Michele Fina hanno rivolto un’interrogazione al ministro Fitto e al ministro Giorgetti per sapere, in particolare, a quanto ammonterebbero i tagli per l’Abruzzo. Si parla del decreto 2 marzo 2024, n.19 che “prevede nuove disposizioni per l’attuazione del Pnrr e la revisione del piano complementare allegato, disponendo un taglio di 250 milioni di euro agli “Interventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016”. Immediata la replica del Commissario straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, che rassicura: “nessun taglio ai fondi sisma, ma una rimodulazione resasi necessaria proprio in virtù di una richiesta dei territori”. 

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa