Vittima dell’uomo nel mirino dei finanzieri un imprenditore a cui veniva applicato un tasso di interesse annuo del 93,17%.
Rimini – Era già stato condannato per bancarotta fraudolenta, truffa, commercio di prodotti contraffatti, furto e ricettazione, ed era sorvegliato speciale ma continuava a fare lo strozzino. A mettere la parola “fine” alla presunta attività di usuraio del 55enne è stata la Guardia di Finanza che nei confronti dell’uomo ha eseguito un sequestro preventivo dei beni per 79mila euro disposto dal gip del Tribunale di Rimini. L’usuraio, che secondo le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria applicava un tasso di interesse annuo da capogiro.
Il provvedimento costituisce l’epilogo delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica ed eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, nel cui ambito sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, il quale avrebbe effettuato prestiti di denaro ad un imprenditore della provincia in forte difficoltà economica, applicando un tasso di interesse annuo del 93,17%, di gran lunga superiore a quelli previsti dalla Legge. L’attività investigativa ha consentito di delineare che il meccanismo usurario era principalmente fondato sull’utilizzo di assegni bancari, che l’indagato avrebbe fatto emettere alla presunta vittima senza l’indicazione del beneficiario, con la funzione sia di strumento di “garanzia” sul prestito erogato in contanti che di mezzo di restituzione del debito stesso.
In questo modo, l’indagato aveva la costante disponibilità di un consistente numero di titoli di credito in grado di alimentare il flusso di denaro illecito e di eludere il monitoraggio bancario. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 12 assegni in bianco dell’importo complessivo di 79 mila euro e documentazione riportante la contabilità delle somme prestate, con il nominativo della presunta vittima ed i relativi piani di ammortamento. All’esito delle investigazioni è stato possibile ricostruire un grave quadro indiziario in relazione al prestito a tassi usurari.