Gli agricoltori di via Nomentana attendono fiduciosi le risposte del governo, mentre Calvani e Castellino sono pronti ad agitare le piazze.
Roma – Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida lo aveva già capito: il fronte della protesta degli agricoltori si sta spaccando su due fronti. Quello ‘sano’ della resistenza non violenta degli uomini della terra che vogliono dialogare, e quello di chi cavalca la protesta dei diretti interessati per fomentare le masse e “mettere il cappello sfruttando gli agricoltori senza rappresentarli”. Infatti, come previsto, da una parte ci sono i trattori in presidio a via Nomentana che attendono notizie restando sul posto ma senza creare “disagi alla popolazione” e dall’altro c’è Danilo Calvani che ha annunciato per il 15 febbraio una grande manifestazione, a Roma, con 20mila persone al Circo Massimo. Non solo. Alla sua fronda aderisce anche Giuliano Castellino, ex leader romano di Forza Nuova, oggi a capo di ‘Italia Libera’ e già condannato in primo grado per l’assalto alla sede della Cgil.
Ed è del tutto evidente che il fronte della protesta ha voci divergenti, dai pacificatori ai sobillatori di folla: “L’incontro al ministero di ieri è andato male, siamo usciti solo con delle promesse. Il presidio di via Nomentana quindi resta, anzi lo rafforzeremo. Sono in arrivo altri mezzi. Arriveremo a mille trattori”. A dirlo Andrea Papa, uno dei portavoce di Riscatto agricolo. “Lollobrigida ieri è venuto qui senza essere invitato – prosegue – al suo arrivo è stato anche fischiato“. Ma il fronte non è compatto. Tra gli agricoltori che appoggiano la protesta del movimento c’è chi la vede diversamente. “Secondo me è stato un confronto costruttivo – spiega Roberto Rosati – il ministro ha promesso che la porta per noi resta sempre aperta“.
Da una parte gli agricoltori che attendono fiduciosi, dall’altra parte Calvani e Castellino pronti alle barricate. Il capo di ‘Italia Libera’ annuncia la partecipazione alla manifestazione di giovedì “al fianco degli agricoltori. Popolo e agricoltori uniti come non mai. Trattori e Tricolori contro Bruxelles e questo governo di venduti – scrive Castellino annunciando il corteo -. Contro tutti i partiti e tutti i sindacati. Per il lavoro, la libertà e il futuro! “Giovedì ore 15 tutti al Circo Massimo!”. Calvani inoltre, ribadendo la presenza di 20mila persone, aggiunge: “Un gruppo di nostri trattori partirà in corteo dal presidio di Cecchina e arriveranno nel cuore di Roma, fino a Circo Massimo. Dovrebbero essere una quindicina di mezzi scortati dalle forze dell’ordine”. E avverte: “Quella di giovedì sarà solo la prima delle nostre manifestazioni. La nostra protesta andrà
avanti”.
Tra i trattori da giorni raccolti nel presidio sulla Nomentana, a ridosso del Raccordo Anulare, ci sono coloro che ieri hanno accolto calorosamente Lollobrigida cercando un dialogo pacifico: “Siamo qui, forti e tosi” dice uno di loro. “Siamo qui per avere una speranza. Senza risposte è la fine dell’agricoltura”. “Combattiamo per il nostro futuro“. “La politica europea deve ascoltarci, buona parte del benessere europeo è sulle nostre spalle”. E spiega il perché della necessità di un confronto civile: “Ci siamo confrontati e abbiamo deciso
che il sit-in sulla Nomentana rimarrà” fino a quando il ministro annuncerà il tavolo“, fa notare il portavoce del movimento Riscatto Agricolo, Roberto Rosati, dopo un incontro con gli agricoltori partecipanti al
presidio alle porte di Roma.
“Alle persone presenti – prosegue Rosati – abbiamo comunicato il risultato dell’incontro avvenuto ieri al ministero, perché in serata non era stato possibile farlo. Resteremo nel presidio, ma non è prevista nessuna uscita con i trattori, non vogliamo creare disagi alla popolazione, considerando anche la pioggia“. Il ministro Lollobrigida “ci ha garantito l’apertura di un tavolo con grande disponibilità e siamo fiduciosi sia iniziata un’ottima collaborazione. Noi crediamo al ministro, ma bisogna farlo capire anche ai tanti presidi in Italia. Restiamo perché vorremmo che fosse lui ad annunciare l’apertura del tavolo e siamo sicuri che lo farà”.
Proprio con loro il titolare del ministero della Sovranità Alimentare intende andare avanti nel dialogo trovando soluzioni concrete: “Ho trovato tutta gente che aveva chiarissimo che il nostro governo è al loro fianco. Rassicurati? Si tratta di persone che arrivano a fare 10 ore di percorso a 40 all’ora su un trattore da Pescara a Roma. Per spingerli fino a lì significa che l’esasperazione è forte e quindi vogliono vedere
fatti concreti”, afferma Lollobrigida intercettato all’aeroporto in partenza per la Sardegna dove incontrerà una delegazione di pastori sardi.
E conclude: “Alcuni fatti concreti possiamo farli noi come governo subito, altri sono legati alle politiche che Giorgia Meloni sta tenendo in Europa dove si chiede un cambio di direzione. Ma siamo solo all’inizio di un percorso ma per cambiare una deriva ormai trentennale non si fa in 16 mesi”.