Trento – Avrebbe costretto la figlia adottiva quattordicenne ad avere rapporti sessuali con lui e con altri uomini contemporaneamente, dapprima nella casa in Trentino Alto Adige dove viveva la madre malata della giovane, che l’uomo aveva sposato, poi nel bellunese. Vista la gravità dei fatti per l’uomo, 58 anni, il giudice Enrico Borrelli del tribunale di Trento ha stabilito una condanna a 15 anni di prigione, 5 in più rispetto ai 10 chiesti dalla procura (ma comunque ridotta rispetto al massimo previsto, in considerazione del rito abbreviato richiesto dalla difesa).
Il 58enne, giudicato colpevole di violenze sessuali e psicologiche sulla figlia adottiva, dovrà risarcirla con mezzo milione di euro e dovrà anche pagare i danni alla moglie per una cifra di 200 mila euro.
Il legale dell’uomo, Vittorio Papa del foro di Bolzano, ricorrerà in appello. Non essendoci condanna definitiva, per ora è libero ma con divieto di avvicinamento alle due donne.