Budapest, al via il processo a Ilaria Salis. Sit-in a Roma e Milano per chiederne la liberazione

L’insegnante è in carcere in Ungheria da oltre un anno con l’accusa di aver aggredito due neonazisti durante la “giornata dell’onore”.

Roma – E’ iniziato stamani a Budapest il processo a Ilaria Salis, la 39enne insegnante monzese in carcere in Ungheria da oltre un anno con l’accusa di aver aggredito due neonazisti durante la “giornata dell’onore”.  La Procura, nell’atto di rinvio a giudizio dello scorso novembre, ha chiesto per lei 11 anni di carcere. L’udienza preliminare sarà “interlocutoria”, ha spiegato il padre di Ilaria, Roberto Salis, che sarà comunque presente in aula. “Non ci sono prove” del suo coinvolgimento, ribadisce il suo avvocato Gyorgy Magyar sottolineando che Ilaria si dichiarerà non colpevole.

In Italia sono stati convocati tre presidi per chiederne la liberazione e il ritorno a casa: a Roma alle 17, davanti all’ambasciata ungherese; a Milano alle 17,30 in piazza Missori; ad Ancona sempre alle 17,30 in piazza Roma. Aperta anche una petizione per la sua liberazione, che su change.org ha già raggiunto oltre 49 mila sottoscrizioni.

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