Oscad, a Matera il convegno “Le vittime dell’odio”: al centro del dibattito abilismo e disparità di genere

L’incontro, organizzato dall’Osservatorio, ha raccolto riflessioni, testimonianze ed esperienze di vita. Obiettivo la prevenzione e il contrasto dei reati di matrice discriminatoria.

Matera – Si è svolto ieri mattina a Matera, nel cineteatro comunale “Gerardo Guerrieri”, il convegno dal titolo “Le vittime dell’odio”, promosso dall’Oscad (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) e organizzato dalla questura e dal comando provinciale dei Carabinieri di Matera davanti a una platea composta da quasi trecento studenti.

Al convegno ha partecipato il vicecapo vicario della Polizia Vittorio Rizzi, in qualità di presidente dell’Oscad, organismo interforze composto da Polizia di Stato e Arma dei carabinieri, incardinato presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale della Polizia criminale. L’Osservatorio ha tra i suoi obiettivi la prevenzione e il contrasto dei reati di odio e di matrice discriminatoria, motivati cioè da un pregiudizio nei confronti della vittima, in ragione della sua origine etnico-razziale, religiosa, linguistica o della sua disabilità.

Il convegno, aperto dal discorso di benvenuto del prefetto di Materia Cristiana Favilli e del vicesindaco Antonio Materdomini, ha trattato due argomenti: l’abilismo e la discriminazione di genere.

Un momento del convegno di ieri

Diversi gli interventi sul palco, moderati dal vice questore della Polizia di Stato Francesca Romana Capaldo e dalla giornalista Rossella Montemurro. Nel primo panel sono intervenuti l’agente tecnico della Polizia di Stato Emanuele Lambertini, campione paralimpico delle Fiamme oro nella scherma, e il tenente colonnello dell’Esercito Gianfranco Paglia, Medaglia d’oro al Valor militare, che hanno raccontato le loro esperienze di vita.

In particolare, Emanuele Lambertini, medaglia d’oro ai campionati del mondo di Terni 2023, ha raccontato dell’entusiasmo con cui affronta le piccole e grandi sfide nello sport e nella vita di tutti i giorni.

Un’altra storia di coraggio è quella di Gaetano Fuso, poliziotto della questura di Matera, colpito dalla Sla, malattia che non gli ha lasciato scampo. L’ha raccontata la moglie, Giorgia Rollo, che ha spiegato come Gaetano sia riuscito a realizzare il suo sogno di rendere il mare accessibile a tutti, realizzando una spiaggia specializzata nell’accoglienza dei disabili a San Foca, in provincia di Lecce.

Nel secondo panel, dedicato alla violenza di genere, sono intervenuti il questore di Matera, Emma Ivagnes, il comandante provinciale dei Carabinieri, Giovanni Russo, e l’assessora alla Cultura, pari opportunità e parità di genere del comune di Matera, Tiziana D’Oppido. Il Questore ha parlato degli strumenti a disposizione delle donne per difendersi dalla violenza domestica e dagli atti persecutori, rilanciando l’invito, alle vittime e a chi sia a conoscenza di situazioni di disagio, di rivolgersi alle Forze dell’ordine.

L’intervento conclusivo è stato affidato al prefetto Rizzi, il quale, attraverso un percorso di riflessione, ha aiutato i presenti a comprendere quale carico emotivo debbano sopportare le vittime di odio. Perché l’odio colpisce non solo con azioni visibili, ma spesso, in maniera più subdola, attraverso parole che fanno male, che hanno un peso e che lasciano un segno indelebile.

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