Praga – Un minuto di silenzio programmato a mezzogiorno con il suono di campane in ogni chiesa del Paese, bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici e funzioni speciali in chiesa: oggi in Repubblica ceca è lutto nazionale in ricordo delle 14 vittime della sparatoria di giovedì all’Università Carolina di Praga. Il massacro è stato compiuto dallo studente David Kozak, che si è poi suicidato per non cadere nelle mani della polizia. I feriti in totale sono 25, fra cui diversi passanti; alcuni sono di origini straniere, fra cui un cittadino olandese e due degli Emirati arabi.
“E’ difficile trovare le parole per esprimere da un lato la condanna, e dall’altra il dolore e la sofferenza che l’intera nostra società sta patendo in questi giorni che precedono il Natale”, ha dichiarato il primo ministro ceco, Petr Fiala. Intanto davanti all’edificio della facoltà di Lettere e Filosofia della Università in Piazza Jan Palach, nella Città vecchia, continua il via vai di studenti e cittadini che portano candeline e fiori in segno di omaggio.
Nelle ultime ore la polizia ceca ha fatto sapere di aver arrestato quattro persone, cercando di prevenire emulazioni dell’insensato attacco di giovedì. Il ministro dell’Interno, Vit Rakusan, ha escluso qualsiasi collegamento fra Kozak e il terrorismo internazionale, ribadendo che il giovane ha agito di propria iniziativa e da solo.