Al cinema per “Comandante” con le divise naziste, bufera nel Pordenonese

Il caso è scoppiato a Spilimbergo dopo che in cinque si sono presentati alla proiezione vestite come nel Ventennio. Tra loro anche esponenti locali di FdI.

Spilimbergo – Andare al cinema a vedere un film tra i più popolari del momento, e guardarsi intorno smarriti come se ci si trovasse in pieno Ventennio, durante un’adunata fascio-nazista. E’ successo al Spilimbergo, piccolo centro del Pordenonese noto per il suo pittoresco centro ricco di palazzi dipinti, quando al cinema teatro Miotto gli spettatori giunti a vedere il film “Comandante” si sono trovati a condividere la sala con cinque persone in “divisa” d’epoca.

Il caso, inutile dirlo, è diventato politico. Sì, perché i cinque “in divisa” oltretutto non sono cittadini comuni ma esponenti locali di Fratelli d’Italia. Uno dei quali, Bruno Cinque, ha orgogliosamente rivendicato la scelta postando un messaggio con un significativo corredo di foto: “Abbiamo presenziato per una comparsa scenica con alcuni elementi delle associazioni d’arma e alcuni amici in uniforme storica!”.

Il post di Bruno Cinque, poi rimosso.

Alla dichiarazione ha fatto eco la sezione provinciale del Fante di Spilimbergo, che a sua volta ha rilanciato su Facebook le foto del gruppetto con le divise del Reich insieme al commento “I Fanti sempre presenti” (post poi prontamente rimosso dai social).

Il post su Facebook dei Fanti, anch’esso rimosso dopo lo scoppio della polemica.

Il film, diretto da Edoardo De Angelis e con Pierfrancesco Favino come protagonista, narra le gesta belliche di Salvatore Todaro, comandante del nuovo sommergibile Cappellini nella Seconda Guerra mondiale. Una pellicola definita “profondamente patriottica, che lavora a ridefinire il senso di una virilità consapevole e di un carattere nazionale realmente eroico”.

L’idea di proiettarlo è stata dell’associazione “Il Circolo”, col patrocinio del Comune, retto da una amministrazione di destra come il capoluogo, Pordenone. La vicenda ha impiegato un paio di giorni per rimbalzare sui social (il fatto è accaduto il 5 dicembre scorso) ma poi è cresciuta diventando una slavina e coinvolgendo, immancabilmente, anche il mondo politico.

Primo a intervenire è stato il segretario regionale di Sinistra italiana Sebastiano Badin, che ha annunciato una interrogazione parlamentare. Poi il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra e la deputata Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd. In note ovviamente diverse, entrambi hanno messo in comparazione quanto avvenuto il 7 dicembre alla “prima” della Scala, quando uno spettatore è stato identificato dalla Digos per aver urlato una frase a favore dell’Italia antifascista, e il caso di Spilimbergo. La vicenda è ora sul banco del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di cui si attende la risposta.

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