“Non ho l’età”: aziende fantasma per intascare il bonus “Pacchetto giovani”

Gdf smaschera la truffa di un imprenditore agricolo: le imprese erano intestate a dipendenti e figlia over 40 ma servivano solo a ottenere i contributi.

Grosseto – Un imprenditore agricolo ha sfruttato la giovane età di due proprie dipendenti e della figlia per creare formalmente due nuove imprese, avviate ma mai effettivamente operative, e ricevere provviste comunitarie del «PSR Pacchetto Giovani 2016». Con i soldi ha rinnovato il parco mezzi (trattori e macchinari) della sua attività.

Le indagini nascono da un controllo effettuato dalle Fiamme gialle nei confronti di un’azienda intestata a due cittadine di nazionalità rumena che avevano fatto richiesta di contributi pubblici (europei e nazionali) di aiuto all’imprenditoria agricola giovanile. Nel corso delle investigazioni emergeva la figura di un imprenditore agricolo quale vero dominus della nuova compagine sociale dove le giovani donne erano state inserite soltanto in virtù del loro requisito anagrafico, proprio per poter accedere, a suo esclusivo vantaggio, ai contributi del «PSR Pacchetto Giovani 2016». Questi, peraltro, pur di attingere ulteriori analoghi contributi, aveva fatto costituire un’altra azienda agricola, questa volta sotto forma di ditta individuale, a nome della figlia anch’essa in un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, requisiti necessari per poter ottenere il sostegno economico.

Le Fiamme gialle hanno denunciato le persone coinvolte per i reati di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, nonché “autoriciclaggio. Complessivamente sono stati sottoposti a controllo circa 230 mila euro di contributi, dei quali circa 82 mila euro già recuperati, circa 70 mila euro sottoposti a sequestro finalizzato alla confisca e circa 58 mila euro mai erogati grazie alla tempestiva segnalazione delle Fiamme gialle alla Regione Toscana.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa