Alcuni non erano cittadini italiani, altri avevano diversi proventi. Molti di loro addirittura lavoravano in nero.
Bologna – Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne il diritto, ma la loro truffa ai danni dell’erario è stata scoperta dalle Fiamme Gialle di Bologna, che hanno “stoppato” l’erogazione della misura evitando che i “furbetti” si intascassero altri 91 mila euro dopo gli oltre 430 mila che avevano già incassato. Le 40 persone “beccate” dai finanzieri, segnalate alle autorità competenti, dimorano sia nel capoluogo emiliano, sia nei comuni della città metropolitana.
I finanzieri hanno scoperto che alcuni dei percettori non erano nemmeno cittadini italiani, mentre altri avevano omesso di comunicare di avere un componente del proprio nucleo familiare sottoposto a misura cautelare personale. Altri ancora si erano “scordati” di indicare la titolarità di altre fonti reddituali, oppure di avere il possesso di immobili. In molti addirittura lavoravano in nero.
Per tutti i “furbetti” del reddito di cittadinanza è dunque scattata la denuncia, così come sono stati denunciati anche i datori di lavoro che hanno impiegato i percettori “in nero”, consentendo loro di continuare a percepire indebitamente la misura di sostegno alla faccia di chi ne aveva realmente bisogno.