Colto in flagrante nel suo appartamento milanese con tre litri di GBL: abbastanza per ricavarne 3 mila dosi.
Varese – Rischia il carcere un ex vip dello spettacolo e della tv, a processo per aver importato 3 litri di GBL, la tristemente nota “droga dello stupro”. La spedizione, arrivata all’aeroporto di Malpensa dalla Cina, è stata intercettata dalle Fiamme gialle di Varese che, impegnate ad analizzare le migliaia di merci transitanti ogni giorno,hanno individuato la sostanza stupefacente.
L’uomo è stato incastrato dai finanzieri grazie alla tecnica della “consegna controllata”: i militari hanno cioè seguito cioè in incognito e a distanza la spedizione fino alla consegna al destinatario, avvenuta a Milano. Poi sono intervenuti, cogliendolo in flagrante. Circa 3 litri di GBL (gammabutirrolattone) sono stati sequestrati. L’uomo si trova ora agli arresti domiciliari.
Durante l’operazione, i finanzieri hanno anche perquisito l’abitazione dell’arrestato ed hanno rinvenuto altro GBL, in gergo detto anche “Gisella” o “Geena”, Cocaina e Mefedrone. La “Gisella” importata in Italia veniva successivamente assunta oppure ceduta, utilizzando in quest’ultimo caso anche servizi di corrieri a richiesta.
Il Vip indagato acquistava lo stupefacente on-line e lo pagava in moneta virtuale, un fenomeno di sempre maggiore diffusione tra le organizzazioni criminali. E non era la prima volta. Per lui si tratta infatti del secondo processo per importazione in Italia di GBL, una sostanza liquida trasparente e inodore, facilmente reperibile anche perché si tratta di un solvente che trova utilizzo comune in ambito industriale. Per eludere i controlli, il GBL viene spesso etichettato come silicone.
Con la quantità di GBL sequestrato si sarebbero potute ricavare almeno 3 mila dosi, per un profitto illecito stimato di almeno 30 mila euro: una quantità enorme, se si pensa che ne bastano poche gocce in un drink per determinare in chi lo assume effetti molto potenti sul sonno e sul sistema nervoso.