L’imprenditore trevigiano aveva impiegato 25mila euro ottenuti con il Decreto Liquidità per acquistare azioni.
Treviso – Usava il denaro dei sostegni concessi dal Governo alle imprese in difficoltà a causa dell’emergenza da Covid-19, ma non per la sua azienda bensì per speculare in borsa. Scoperto dalle Fiamme gialle di Treviso, un imprenditore trevigiano attivo nel settore del trasporto delle merci su strada dovrà ora rispondere del reato di malversazione di erogazioni pubbliche, punito con la reclusione fino a quattro anni.
Le indagini a suo carico sono iniziate a seguito della segnalazione di un’operazione sospetta di riciclaggio, poi approfondita dal Gruppo di Treviso che ha potuto verificare come l’uomo aveva impiegato un finanziamento di 25 mila euro, ottenuto grazie al cosiddetto “Decreto Liquidità” che garantiva prestiti bancari senza la valutazione del merito del credito alle imprese in difficoltà a causa della crisi di liquidità e dell’aumento dei debiti provocati dalla pandemia.
Analizzando il conto corrente dell’uomo, su cui è stato accreditato il finanziamento garantito dallo Stato, i finanzieri hanno appurato che quasi tutto l’importo, anziché essere impiegato per “carenza liquidità e pagamento fornitori”, così come dichiarato dall’imprenditore, è stato trasferito su un conto corrente intestato al coniuge, per poi essere utilizzato per l’acquisto di azioni. Ora l’imprenditore sarà rinviato a giudizio.