L’indagine ha svelato un curioso accordo tra un tabaccaio e numerosi percettori del reddito di cittadinanza: il “bancomat” delle card evade le restrizioni legali. Ne dovranno rispondere durante il processo.
Pescara – Sono in corso le notifiche agli indagati dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura del capoluogo adriatico, al termine dell’attività d’indagine posta in essere dalle Fiamme gialle pescaresi, nei confronti di un tabaccaio di Montesilvano che, in cambio provvigioni, monetizzava gli importi caricati sulle card rilasciate ai percettori di reddito di cittadinanza.
Oltre al titolare della tabaccheria sono finiti nei guai due collaboratori di 50 e 45 anni e 14 percettori del reddito di cittadinanza tra i 22 e i 52 anni originari delle province di Pescara, Teramo e Chieti, nonché due stranieri originari del Senegal e della Romania.
Nell’ambito delle indagini è emerso come il titolare dell’esercizio si fosse trasformato in un vero e proprio “bancomat”, da cui poter prelevare denaro contante esibendo la relativa carta e simulando l’acquisto di beni o servizi di prima necessità.
I percettori del reddito di cittadinanza ricorrevano a questa forma illecita di cash dispenser per aggirare le limitazioni imposte dalla legge all’utilizzo delle card.