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Confisca di beni per 400mila euro: duro colpo alla criminalità organizzata

Noti soggetti coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti e riciclaggio perdono i beni acquisiti illegalmente.

Taranto – La polizia di Stato ha dato esecuzione alla confisca di beni già sottoposti a sequestro nei confronti di due noti soggetti sottoposti anche alla sorveglianza speciale di P.S. E’ di circa 400mila euro il valore del sequestro tra conto corrente, depositi postali, autovetture, motocicli ed un’ingente somma di denaro di circa 150mila euro, rinvenuta nella disponibilità di uno dei destinatari del provvedimento ablativo.

Il personale della divisione anticrimine – sezione misure di prevenzione patrimoniali, in esecuzione del decreto di confisca emesso dal tribunale di Lecce – Sezione Misure di Prevenzione, ha sottoposto a confisca ingenti beni nei confronti di un noto pregiudicato del tarantino di anni 46, appartenente ad un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed altri gravi reati, attualmente detenuto in carcere. Il provvedimento si fonda su una misura di prevenzione personale e patrimoniale richiesta e ottenuta già in primo grado a seguito della proposta presentata congiuntamente dal Questore Dr. Gambino e dal Procuratore della Repubblica di Lecce Dr. Leonardo Leone De Castris, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dal sostituto Procuratore antimafia della D.D.A. di Lecce dr. Milto Stefano De Nozza dalla quale è emerso un profilo criminale altamente pericoloso, con un’attitudine a delinquere dimostrata sin da giovane età e che la maturità ha reso più spregiudicato e strutturato.

Nella circostanza, gli era stata comminata dal tribunale di Lecce la sorveglianza speciale di P.S. per 5 anni con obbligo di risiedere nel comune di residenza previo inquadramento del proposto nelle categorie di soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, rilevati dalle indagini a suo carico e da ultimo, la sentenza emessa dal tribunale di Lecce Ufficio Gip, con la quale è stato condannato alla pena di 14 anni a seguito dell’arresto effettuato dalla locale Squadra Mobile,. Le indagini patrimoniali, svolte dalla divisione anticrimine della questura in stretta collaborazione con lo S.C.A. (Servizio centrale anticrimine) di Roma focalizzate relativamente ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2021, hanno rilevato la presunta sproporzione dei beni nella disponibilità dell’uomo rispetto alla capacità reddituale dello stesso e del relativo nucleo familiare.

E’ di circa 400mila euro il valore dei beni sottoposti ad ablazione: due autovetture, un autocarro due motocicli, un ciclomotore, una ingente somma di danaro contante rinvenuto presso il domicilio dell’uomo nonché una Ditta gestita dallo stesso. In particolare, alcuni componenti del nucleo familiare, collaborando nelle attività illecite, avrebbero provveduto ad occultare ingenti somme di danaro al fine di eludere eventuali controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

Il patrimonio oggetto di confisca, riconducibile a due soggetti a cui è stata notificata dalla divisione anticrimine anche ai terzi interessati, passano definitivamente nelle mani dello Stato e saranno amministrati dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità. L’odierno risultato arriva al termine di una complessa attività investigativa della locale Sezione misure di prevenzione patrimoniali , su impulso della direzione centrale anticrimine della polizia di Stato e si inserisce nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate all’aggressione delle ricchezze illecite acquisite e riconducibili , direttamente o indirettamente a contesti delinquenziali di tipo mafioso, agendo così a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.

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