Con la promessa di facili guadagni un gruppo di presunti truffatori ha frodato online numerose vittime per una ammontare di cinque milioni di euro. La Polizia italiana e albanese hanno messo fine alla rete e hanno arrestato 14 persone e denunciato un uomo.
PORDENONE – Falso trading online. Con questa accusa la Polizia italiana e albanese hanno smantellato un’organizzazione transnazionale dedita alle truffe perpetrate per mezzo del falso trading online. Hanno quindi arrestato 14 persone e denunciato un uomo di 61 anni.
Le operazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica e della Procura speciale contro la corruzione ed il Crimine Organizzato spak di Tirana, hanno permesso di scoprire il modus operandi del gruppo.
Falsi intermediari finanziari che, accreditati presso le più importanti agenzie di trading, avrebbero contattato le vittime telefonicamente oppure online per fare investimenti di denaro promettendo rendite elevate.
Per convincere la vittima a investire sempre più denaro, gli indagati avrebbero simulato operazioni finanziarie capaci di generare piccole rendite.
Nel momento in cui gli investitori hanno deciso di monetizzare i guadagni, i truffatori hanno fatto perdere le proprie tracce impossessandosi dell’intero capitale investito oppure chiedono di versare altri soldi per sbloccare quanto depositato.
Le indagini hanno portato alla luce uno schema criminale particolarmente complesso, che vedeva effettuare il riciclaggio delle somme sottratte in diversi Paesi, come Cipro, Lituania, Estonia, Olanda e Germania, e la loro conversione in cripto valute.
Le misure cautelari e i decreti di perquisizione sono stati eseguiti nei confronti di cittadini albanesi, tutti residenti a Tirana e facenti parte di un’organizzazione che si stima abbia truffato diverse centinaia di cittadini italiani.
Tanto che gli investigatori hanno scoperto che l’ammontare della frode supera i cinque milioni di euro.
Nel corso di più di 42.000 intercettazioni telefoniche effettuate dagli investigatori italiani, è infatti emerso quanto i truffatori fossero abili nell’utilizzo di vere e proprie tecniche di persuasione e plagio, al punto da convincere le vittime a indebitarsi e versare, nel tempo, svariate centinaia di migliaia di euro.