Incursione anticrimine: sequestrati beni per oltre 1 milione di euro a un presunto capo di un importante sodalizio criminale.
Taranto – Il personale della divisione anticrimine – sezione misure di prevenzione patrimoniali ha dato esecuzione al decreto emesso dal tribunale di Lecce – Sezione Riesame e Misure di Prevenzione, sottoponendo a sequestro finalizzato alla confisca, ingenti beni nei confronti di un noto pregiudicato del tarantino di 35 anni, presunto appartenente ad un sodalizio criminoso dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, riciclaggio ed altri gravi reati, attualmente “latitante”.
Il provvedimento di sequestro è stato adottato a seguito della proposta presentata congiuntamente dal questore di Taranto dr. Massimo Gambino e dal procuratore della Repubblica di Lecce dr. Leonardo Leone De Castris, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Antimafia della D.D.A. di Lecce, dr. Milto Stefano De Nozza dalla quale è emerso un profilo criminale altamente pericoloso, con un’attitudine a delinquere dimostrata sin dalla giovane età e che la maturità ha reso più spregiudicato e strutturato. Le indagini patrimoniali, svolte dalla Divisione anticrimine della questura in stretta collaborazione con il Servizio centrale anticrimine del dipartimento della pubblica sicurezza, hanno consentito di raccogliere elementi idonei a ritenere sussistente una sproporzione dei beni nella disponibilità dell’uomo rispetto alla capacità reddituale dello stesso e del relativo nucleo familiare. Infatti, è di circa 1.200.000 euro il valore dei beni sottoposti ad ablazione, tra cui 5 conti correnti, depositi postali, un’autovettura di media cilindrata, 9 immobili ubicati in Taranto (tra cui una villa di ampia metratura con annesso giardino), due società e una ditta individuale ubicate anch’esse in questo capoluogo, danaro contante pere circa 12mila euro nonché 5 orologi marca “Rolex”.
Detti beni sono risultati nella disponibilità diretta del 35enne e dei suoi familiari che avrebbero condiviso con lo stesso, gli interessi affaristico-criminali. In particolare, si presume che alcuni componenti del nucleo familiare abbiano collaborato nelle attività illecite e provveduto ad occultare ingenti somme di danaro al fine di eludere eventuali controlli da parte delle Forze dell’ordine. Nei confronti del 35enne è stata richiesta anche l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, che sarà discussa nel prossimo mese di settembre poiché lo stesso avrebbe iniziato il suo percorso delinquenziale sin dalla giovane età, impegnato nella commissione di gravi reati ed in particolare per delitti associativi in materia di stupefacenti e riciclaggio per i quali è stato deferito all’autorità giudiziaria e destinatario di provvedimenti di custodia cautelare. Per tale ragione, si presume che negli anni abbia rivestito un ruolo di primo piano ed sia divenuto uomo di riferimento di un sodalizio criminale operante nel territorio tarantino.
Da ultimo il personale della Squadra Mobile, lo ha tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare e sottoposto al regime degli arresti domiciliari con applicazione del “braccialetto elettronico”, nella quale veniva indagato unitamente ad altri soggetti perché ritenuto far parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti concorso in detenzione illegale di armi e munizionamento ed altri gravi delitti. Anche in questo caso, dimostrandosi riottoso a qualsivoglia dettato normativo, evadeva dalla misura cautelare a cui era sottoposto e si rendeva “latitante”.