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I militari colpiscono l’illegalità annidata nelle strutture turistiche

Un’azione sinergica per preservare la legalità: sequestri, sospensioni e sanzioni nel mirino delle autorità per garantire l’integrità del settore turistico e balneare.

Crotone – I carabinieri del comando provinciale, del gruppo forestale e del Nucleo ispettorato del lavoro, coadiuvati da quelli della capitaneria di porto del capoluogo e dell’ufficio locale Marittimo di Cirò Marina, nell’ambito di un più ampio piano d’intervento congiunto, realizzato dai Comandi Legione e Regione carabinieri Forestale “Calabria”, nonché dalla Direzione Regionale Marittima di Reggio Calabria, finalizzati, mediante azioni sinergiche ad alto impatto, a esercitare un’incisiva attiva di controllo in chiave preventiva e repressiva sulle strutture turistiche, ricettive e balneari dell’intera Regione, ubicate sul Demanio Marittimo.

In particolare della provincia crotonese, hanno effettuato delle verifiche presso 1 (una) struttura turistico – alberghiera, ubicata a Isola di Capo Rizzuto (KR), e 3 (tre) lidi balneari, di cui uno a Crotone e due a Cirò Marina (KR), riscontrando, a vario titolo, la presenza di diversi lavoratori privi della prevista visita medica e accertando complessivamente l’impiego di 3 (tre) “lavoratori in nero” e di 1 (uno) minore di 16 (sedici) anni su 8 (otto) complessivamente controllati, di cui, peraltro, 1 (uno) percettore del Reddito di Cittadinanza, nei cui confronti saranno avviate le procedure per la revoca della sua corresponsione, mentre, solo in un caso, acclarando la collocazione di un sistema di videosorveglianza non autorizzato, l’edificazione di alcuni manufatti abusivi sul Demanio Marittimo, nonché, in due circostanze, l’assenza del “registro di carico e scarico di rifiuti”.


Nel corso delle verifiche, sono stati, altresì, sequestrati circa 75 kg di prodotti ittici privi della prevista tracciabilità. Al termine delle verifiche, le due delle quattro attività imprenditoriali sono state temporaneamente sospese, in attesa delle regolarizzazioni normativamente previste e sono state comminate sanzioni pecuniarie accessorie ammontati a circa 45.000 euro complessivi.

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