È andato in scena l’ultimo spettacolo della rassegna “Chi è di scena?” con gli allievi e le allieve de La Scuola sull’Albero. Ora si guarda già a nuove attività di innovazione e co-creazione.
Melfi (Pz) – Con la messa in scena dello spettacolo “L’ultima lacrima” sul palco del teatro comunale “Alcanicés” di Ginosa lo scorso 7 luglio, si è chiusa l’edizione 2023 della rassegna “Chi è di scena?” con gli allievi e le allieve de La Scuola sull’Albero di Melfi, la scuola di teatro della Compagnia teatrale L’Albero diretta da Alessandra Maltempo e Vania Cauzillo. Sei le produzioni andate in scena in quattro città diverse a partire dallo scorso 3 giugno: “Green rock”, “L’ultima lacrima”, “Escape”, “Il giorno prima della cicogna”, “The circus show”, “Come una ragazza”. Nove in totale le recite che hanno calcato i palchi dell’Auditorium Centro Sociale “Malvaccaro” di Potenza, del Cine-teatro “P.P. Pasolini” di Lagopesole, dell’Auditorium Centro Sociale “P. Sacco” di Rionero in Vulture e del Teatro comunale “Alcanicés” di Ginosa.
Protagonisti 110 allievi-attori dai 6 ai 50 anni dei corsi di Melfi, Potenza, Lagopesole e Laterza, che hanno restituito a quasi mille spettatori i risultati di un percorso lungo mesi, fatto di laboratori teatrali all’interno dei nove corsi di teatro attivati dalla Scuola, sotto la guida del team di attori, educatori e registi teatrali della compagnia, composto da Alessandra Maltempo, Gino Marangi e Assunta Gastone, con la direzione artistica e didattica di Alessandra Maltempo. L’edizione 2023 della rassegna teatrale “Chi è di scena?” è stata dedicata alle artiste Lucia Di Cosmo e Daniela De Lillo, nel trentennale della fondazione. Entrambe prematuramente scomparse, nel 1993 avviarono a Melfi la Scuola con il nome “L’Albero di Minerva”, dando vita a un primo spazio sperimentale di formazione teatrale che coinvolgeva ragazzi e ragazze del Vulture.
Alessandra Maltempo, direttrice della scuola, spiega la filosofia alla base del lavoro con gli allievi:
«Ciò che facciamo con ogni gruppo è un percorso di formazione e di costruzione dell’identità del singolo e della collettività, che si fonda sulla capacità di ascoltare e di raccontare attraverso la parola, il corpo e la relazione. In un’epoca in cui il virtuale non ci mette in contatto con il mondo, ma con una sua rappresentazione, ecco che chi fa teatro ha la possibilità di spostarsi da una condizione passiva a una attiva. Attore, infatti, è colui che agisce. Che si tratti di bambini o adulti, per noi il teatro è questo: riappropriarsi della capacità di parlare, agire, trasformare».
Le attività de La Scuola sull’Albero riprenderanno come ogni anno la prima settimana di ottobre, con l’avvio dei nuovi corsi finalizzati non semplicemente a formare nuovi attori e attrici, ma ad accompagnare uomini e donne di tutte le età nella propria crescita personale e artistica.
Ma gli impegni della compagnia teatrale L’Albero proseguiranno anche sul fronte della produzione, su quello della ricerca nei processi di innovazione sociale e di partecipazione inclusiva, della sperimentazione di nuove metodologie di formazione e della co-creazione artistica attraverso la Community Opera, progetto che coinvolge le comunità nel processo creativo tramite il linguaggio dell’opera, co-finanziato da Ministero della Cultura direzione generale dello spettacolo nell’ambito “Promozione musica per la coesione e l’inclusione sociale” per il triennio 2022-2024 e Regione Basilicata.
Vania Cauzillo, co-direttrice artistica della compagnia, racconta gli impegni dei prossimi mesi:
«Da settembre saremo coinvolti in un progetto vincitore del bando Boarding Pass del Ministero della Cultura, guidato dall’Orchestra Senzaspine e dal teatro Duse di Bologna, con il contributo di partner europei, per creare e studiare modelli di opera per la prima infanzia. Grazie al progetto Fortissimo, inoltre, metteremo a punto una didattica digitale che possa consentire alle nuove generazioni di avvicinarsi alla musica classica attraverso un apprendimento intuitivo e innovativo».
«Tra novembre e dicembre torneremo a lavorare in una nuova residenza di co-creazione su “Carmen e le altre ragazze straordinarie”, la nostra opera lirica di comunità sul tema del divario di genere finalista al Fedora Education Prize 2021, ispirata alla Carmen di Bizet e co-creata con donne migranti e donne del Sud Italia. Sempre a dicembre presenteremo in anteprima la nostra nuova community opera dal titolo “The Moon is listening”, che in fase di co-creazione ha coinvolto adolescenti di Siria, Libano, Palestina, Regno Unito e Italia, questi ultimi allievi della nostra scuola, per dare forma a un racconto capace di connettere tante giovani vite di Paesi diversi. Nel 2024, poi, continueremo la collaborazione con la Fondazione Gualandi Edizioni a favore dei sordi per la ricerca di un nuovo linguaggio musicale e performativo inclusivo, che racchiuda ed integri le potenzialità di tutti i linguaggi artistici, dalla Lingua dei Segni alla performance visiva, dalla composizione musicale alla danza, e in cui la diversità sia parte del processo creativo» conclude Cauzillo.