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Frode fiscale da oltre 1,6 milioni di euro e 138 lavoratori irregolari

Al termine di un’articolata attività di polizia economico-finanziaria, è stato individuato un meccanismo fraudolento volto alla sistematica evasione fiscale e contributiva nel settore della logistica.

Pavia – Il gruppo della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo, al termine di un’articolata attività di polizia economico-finanziaria, ha individuato un meccanismo fraudolento volto alla sistematica evasione fiscale e contributiva utilizzando una società pavese operante nel settore dei servizi logistici e nella distribuzione di merci su strada. Le indagini hanno permesso di constatare un mancato versamento dell’Iva per circa mezzo milione di euro, un indebito utilizzo di costi per oltre 2 milioni di euro, evadendo, quindi, le imposte dirette per oltre 480mila euro. I costi indebitamente dedotti hanno altresì permesso di non dichiarare un’ulteriore Iva per circa 600mila euro. Inoltre, la società, utilizzando due società-schermo, prive di una propria struttura operativa edamministrativa, ha impiegato per 4 anni (2019 -2022) 138 lavoratori irregolari.

Secondo quanto ricostruito in pratica, la società pavese selezionava e assumeva dipendenti che venivano illecitamente somministrati attraverso un appalto di manodopera non genuino, affidato alle due società schermo che non versavano contributi previdenziali ed assistenziali a tutti i lavoratori. Le sole sanzioni irrogate per l’impiego dei lavoratori irregolari ammonta a 150.000 euro, oltre al completo recupero di tutti i contributi indebitamente non versati

Le attività eseguite dal Gruppo di Pavia hanno consentito dunque di ricostruire un consistente giro d’affari, conseguito attraverso l’omesso versamento dell’IVA e l’utilizzo di manodopera irregolare che, attraverso l’indebito risparmio di imposta, consentiva alla società di ottenere un ingiusto vantaggio concorrenziale a discapito delle imprese oneste operanti sul territorio nazionale in modo corretto. 

L’operazione delle Fiamme Gialle pavesi, si colloca quindi in un ampio dispositivo di controllo economico del territorio svolto su tutta la provincia, che mira a limitare gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato provocati dalla grande evasione fiscale

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