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Smantellato canale Telegram per la vendita di sostanze stupefacenti e documenti falsi

L’operazione ha portato all’arresto di un amministratore di un canale Telegram e al sequestro di bitcoin per un controvalore di circa 3.250 euro.

Rovereto – A seguito di un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto all’uso di criptovalute per la vendita di materiale illecito su un canale social network di Telegram, i militari della Sezione Criptovalute del Comando carabinieri Antifalsificazione Monetaria unitamente al Reparto Tecnologie Informatiche del
Raggruppamento carabinieri Investigazioni Scientifiche e all’Arma territoriale hanno eseguito una perquisizione decretata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale nei confronti di un soggetto, deferito in stato di libertà, per concorso e spaccio di sostanze stupefacenti e utilizzo di documento d’identità falso.

Si facevano pagare in bitcoin.

In particolare, a seguito della perquisizione sono stati sequestrati un documento d’identità falso e un
importo di 0,119 bitcoin pari a circa 3.250 euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rovereto, hanno consentito di accertare l’attività delinquenziale effettuata da un soggetto con ruolo di amministratore di un canale di Telegram denominato “VENDOR LEGIT ITALIA” per la gestione di una vetrina per la vendita di sostanze stupefacenti, banconote contraffatte e documenti falsi con pagamenti in criptovalute. Le investigazioni, condotte dalla Sezione Criptovalute del Comando carabinieri Antifalsificazione Monetaria, hanno complessivamente consentito di delineare le seguenti dinamiche organizzative dell’amministratore del canale:

l’accreditamento dei vendor (venditore), per sponsorizzare la vendita di materiale illecito; l’accreditamento degli escrow (più attivi nel panorama Telegram Italia), come entità terza di garanzia nella compravendita tra il vendor e buyer (acquirente); il pagamento di una sorta di periodica quota associativa in criptovalute per l’accreditamento dei vendor ed escrow, di fatto il soggetto otteneva una piccola percentuale sulla presenza nel canale dei venditori; la presenza di 521 membri, in buona parte riferibili a possibili acquirenti; il pagamento in criptovalute per garantire un’anonimizzatine delle transazioni per le vendite del materiale
illecito
; un feedback del servizio offerto conclusosi con la consegna dei plichi postali.

Nell’ambito dei citati riscontri i militari della Sezione Criptovalute, mediate l’analisi dei pagamenti in criptovalute, hanno de-anonimizzato l’amministratore del canale Telegram e accertato la registrazione del soggetto all’Exchange di Binance che con documento d’Identità falso aveva aperto un portafoglio digitale (Wallet) per accrediti e scambi in criptovalute. All’esito della perquisizione il canale Telegram è stato sequestrato e chiuso.

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