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Strutture ricettive fatturavano decine di migliaia di euro in… incognito

Piano di interventi nei confronti delle strutture ricettive abusive presenti sul territorio lagunare. Sono stati individuati 3 operatori che hanno fatto registrare innumerevoli irregolarità.

Venezia – In particolare, nel corso degli ultimi giorni, i militari del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, Reparto competente sul centro storico del capoluogo veneto e la Polizia locale hanno eseguito diverse decine di controlli e verifiche presso varie strutture extra-alberghiere presenti in laguna.

L’attività ha consentito di individuare 3 operatori totalmente abusivi: erano regolarmente pubblicizzati sui portali web, ma non vi era traccia di alcuna comunicazione presso gli elenchi comunali che presso gli elenchi regionali. Una delle strutture individuate risultava persino priva del relativo certificato di agibilità edilizia. Oltre 30 le ulteriori irregolarità riscontrate, perlopiù relative alla mancata esposizione del “codice identificativo” dell’alloggio di cui all’art. 27-bis della Legge Regionale Veneto 11/2013, determinando l’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre 36.000 euro. Le strutture irregolari individuate si trovano principalmente nei Sestrieri di Cannaregio e Castello.

Analogamente, il 2° Nucleo Operativo Metropolitano ha condotto verifiche alle attività ricettive nell’area di Mestre, sempre in sinergia con la Polizia Locale, individuando 2 strutture completamente abusive e altre 10 in situazione di irregolarità alla normativa regionale, la maggior parte a causa di indebiti ampliamenti della capacità ricettiva, procedendo all’irrogazione di sanzioni per oltre 35.000 euro. Sono state, inoltre, concluse attività di carattere strettamente fiscale – conseguenti ad interventi avviati nei mesi scorsi a seguito di irregolarità emerse nei precedenti controlli – che hanno permesso di ricostruire ricavi non dichiarati per oltre 500.000 euro a carico di titolari di locazioni turistiche e affittacamere che operavano in assenza di Partita Iva pur esercitando la relativa attività in modo tutt’altro che occasionale: in 3 casi è scattata anche l’attribuzione di ufficio della relativa Partita Iva tramite comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

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