Due cileni hanno messo a segno colpi in tutta la Lombardia: da Milano a Varese, da Lecco a Bergamo. A caratterizzarli era il modus operandi e il mezzo utilizzato per delinquere: il monopattino elettrico. Tra la merce rubata anche due salvadanai con i risparmi dei bambini.
Milano – Dopo aver razziato tutta la regione, due uomini sono stati arrestati e tradotti in carcere dopo essere stati identificati come autori di numerosi furti e di una tentata rapina in abitazione. Il loro marchio di fabbrica però era il mezzo di locomozione utilizzato per darsi alla fuga: il monopattino elettrico grazie al quale si presentavano sul luogo dove avevano pianificato il furto e, una volta conclusa la criminosa operazione, fuggivano, sempre sfrecciando a bordo dei due ruote. Ora si trovano in carcere.
Ventidue furti in casa più una tentata rapina in pochi mesi tra diverse province lombarde. Fanno parte del bottino orologi di pregio, gioielli, borse, accessori e vestiti di marca, cellulari e persino due salvadanai con i risparmi e paghette dei bambini, hanno racimolato un bottino di almeno 100mila euro. Gli autori dei colpi sono stati due cileni di 23 e 36 anni. Giungevano in auto, una Fiat Brava intestata a un prestanome, poi perlustravano i quartieri dove entrare in azione in monopattino.
Grazie ai video di alcune telecamere e ai sistemi di videosorveglianza, gli investigatori sono riusciti a individuare i possibili sospettati. Il loro covo si trovava alla periferia di Milano. I militari hanno recuperato parecchia refurtiva, documenti falsi, un arsenale di arnesi da scasso e, naturalmente, i monopattini.
Sono accusati di furti aggravati in abitazione in concorso e di una tentata rapina impropria, perché, per scappare da un colpo andato male, hanno puntato un cacciavite alla gola di una vittima che li aveva sorpresi all’opera.
“Abbiamo recuperato 94 orologi, la maggior parte Rolex, poi borse griffate, cinture, occhiali, contanti. Prendevano tutto quello che trovavano” ha spiegato il tenente Raffaele La Lovere, comandante della compagnia di Merate. I due cileni sono già stati interrogati. Hanno ammesso di essere loro gli autori dei furti. Sono incensurati. Agivano in solitaria, ma probabilmente sfruttavano una rete di fiancheggiatori.
I due, nel dettaglio, avrebbero colpito a Cambiago, Nerviano, Arluno, Castano Primo, Casorezzo e Trezzo sull’Adda, ma anche a Vimercate (Monza e Brianza), Cassano Magnago, Olgiate Olona (Varese), Osio Sotto, Sotto il Monte, Ciserano (Bergamo), Mariano Comense (Como).