Mense scolastiche italiane sotto la lente di ingrandimento: un terzo delle aziende non rispetta le normative igienico-sanitarie.
Roma – Il comando carabinieri per la tutela della salute, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha effettuato una campagna di controlli a livello nazionale sui servizi di ristorazione e sulle imprese di catering assegnatarie della gestione delle mense scolastiche di ogni ordine e grado, pubbliche e private. I risultati della campagna, condotta durante l’anno scolastico in corso, hanno evidenziato irregolarità in oltre il 30% delle aziende controllate, pari a 341 su 1.058. In particolare, sono state accertate 482 violazioni penali e amministrative, con conseguenti sanzioni pecuniarie per un totale di 240 mila euro.
Le violazioni riscontrate riguardavano principalmente la gestione degli alimenti e le condizioni igienico-sanitarie dei locali di preparazione dei pasti, la mancata rispondenza ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto e la regolarità di impiego delle maestranze. In alcuni casi sono state disposte la sospensione dell’attività o il sequestro di 9 aree cucina, in cui sono state riscontrate carenze igienico-sanitarie e strutturali come la presenza diffusa di umidità e formazioni di muffe.
Inoltre, sono stati sequestrati oltre 700 kg di derrate alimentari come carni, formaggi, frutta e ortaggi, olio, riscontrati in assenza di tracciabilità, scaduti di validità e custoditi in ambienti inadeguati, destinati all’impiego nelle pietanze, sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. Situazioni particolari hanno riguardato il deferimento all’A.G. di 22 gestori dei servizi-mensa ritenuti responsabili di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, alla detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Gli accertamenti dei NAS hanno inoltre rilevato l’impiego fraudolento di ingredienti di minore qualità rispetto a quelli pattuiti nei contratti di fornitura stipulati con i Comuni. È stata accertata anche l’assenza di uno degli ingredienti, come presso un istituto in provincia di Caserta, dove agli alunni è stato somministrato il piatto “pasta e patate” senza la presenza delle patate.
L’85% delle infrazioni riscontrate riguardava aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, elementi fondamentali per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche.