La Pianura padana è la parte settentrionale dell’Italia più estesa, grande come la Sicilia e la Sardegna insieme ed è attraversata da quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Quella coltre a volte impenetrabile è davvero croce e delizia del Nord Italia.
Roma – La sua caratteristica climatica è la nebbia, quel fenomeno meteorologico per cui le nuvole scendono in basso, quasi per stare al nostro livello. Si forma quando nell’aria c’è un forte tasso di umidità e assume un alone biancastro che limita la visibilità degli oggetti. Sotto certi aspetti, un paesaggio di questo tipo trasmette qualcosa di suggestivo. Ma c’è un altro tipo di nebbia che può provocare grattacapi anche seri. Si tratta di quella che gli esperti di psicologia hanno definito “nebbia cognitiva”. Con questa definizione, in generale, si intende una “serie di sintomi cognitivi, deficit di attenzione e di concentrazione, rallentamento psichico”.
Ovvero spie associabili a diverse patologie: depressione, malattie neurodegenerative, disturbi psicologici o essere gli effetti di trattamenti come la chemioterapia. Può capitare a chiunque di entrare in una stanza e non ricordarsi per quale motivo. Oppure in una conversazione tra amici si fatica a trovare la parola giusta. Od ancora, concentrarsi su una pagina di un libro è come scalare una montagna. Tuttavia, più che una diagnosi medica, nebbia cognitiva è la descrizione di uno stato psicofisico. Secondo l’Institute for Functional Medicine (Istituto di Medicina Funzionale), Washington USA, le cause sono varie, tra cui: stress, elevati livelli di zucchero nel sangue, inattività fisica, il fumo, la depressione, l’obesità e l’ipertensione.
Quindi, lo stile di vita ha un grande impatto sul nostro cervello e sul nostro corpo. A queste cause, se n’è aggiunta un’altra, il cosiddetto “Long Covid”, ovvero la persistenza dei suoi sintomi anche dopo essere guarito. La nebbia cognitiva è uno dei più comuni disturbi che le donne patiscono nel periodo della perimenopausa (prima della menopausa) e della menopausa vera e propria. Alle prime avvisaglie bisogna rivolgersi al proprio medico di base che dovrà valutare un cambiamento dello stile di vita del paziente. Una sana ed equilibrata dieta ricca di verdure, vitamine, minerali, frutta e prodotti integrali porta degli immediati risultati. Lo stress è considerato una delle cause scatenanti della “nebbia cognitiva”.
Un tentativo per… diradarla ci viene offerto dalle tecniche di respirazione lenta e dal mindfulness, una pratica che aiuta a raggiungere la consapevolezza di sé con la meditazione. In linea generale, si consiglia si fare quelle attività che aiutano a rilassarsi. Nei fatti, un consiglio che cade ne vuoto, vista la scarsa possibilità di farlo considerato la giornata tipo di un lavoratore medio. Si è talmente presi dalle incombenze quotidiane che il solo pensiero di rilassarsi costa… fatica! Infine, questa sorta di memorandum si conclude con l’invito a fare attività fisica e tenere il cervello in allenamento. Idem, come sopra!
L’aspetto che fa sorridere da un lato e irrita dall’altro è che alcune volte, sembra che venga scoperta… l’acqua calda. Non si vuole mettere in dubbio i risultati scientifici e il metodo utilizzato, ma bastava chiederlo ai nostri nonni e l’esito sarebbe stato identico. Una antica canzone napoletana “Comme facette mammeta” così recita: “Non ci vuole la zingara per indovinare…”, a indicare che non ci vuole la scienza per risolvere l’arcano, la soluzione è già in sé stessa!